Ztl, si chiude tutto. Segnatevi questa data: 28 ottobre Dal prossimo mese spariranno le fasce orarie del mattino e del pomeriggio per entrare liberamente e senza permesso nel Centro Storico. Accesso riservato solo a residenti, clienti degli hotel e autorizzati. Ma non è tutto. Ecco i dettagli

Decisa cinque mesi fa, annunciata più volte nell’applicazione del Piano per la sosta e la mobilità, arriva la chiusura totale della Ztl del centro storico decisa dall’amministrazione del sindaco Tommasi.
Oggi in Giunta e stata approvata la delibera definitiva con la chiusura dei varchi di accesso e i quattro accessi al.mese da prenotare via app.
Spariscono infatti le due fasce di libero accesso, quella del mattino dalle 0 alle 13 e quella del pomeriggio dalle 16 alle 18 (dalle 20 alle 23 solo su prenotazione).
L’assessore Ferrari ha confermato la data: le novita partiranno dal 28 ottobre. Nei prossimi giorni sarà adeguata la segnaletica.
Che cosa accadrà allora adesso? Vediamo i dettagli illustrati dall’assessore alla mobilità Tommaso Ferrari.
Potranno entrare con il mezzo privato nella città antica solo i detentori del permesso: residenti, domiciliati, clienti di hotel. Saranno possibili però, per residenti nel Comune di Verona che avessero necessità di entrare in Ztl pur non avendo il permesso, di chiedere fino a un massimo di quattro “passaggi” auto speciali al mese per l’ingresso dalle 10 alle 18, tramite una apposita App.
Ventimila sono i permessi per la Ztl che ha solo 1600 posti auto. Questi permessi rimangono validi. Ma viene eliminata la possibilità di entrare.liberamente per attraversare e basta la città antica.
Accesso libero sempre per moto e motorini.
Contemporaneamente con altra delibera approvata oggi diventano ancora più pedonali piazza Erbe, via Pellicciai, corte Sgarzerie che sono già a percorrenza ridotta. In queste zone di area pedonale urbana potranno circolare solo residenti, mezzi di soccorso, taxi e titolari di pass disabili e carico e scarico nelle ore consentite.
Per piazza Erbe arrivano nuovi varchi elettronici: le telecamere saranno collocate in corso Porta Borsari all’accesso alla piazza e anche in via Cairoli, che collega piazza Erbe a piazza Viviani-ex poste.
Slittano più avanti altri provvedimenti come l’estensione della sosta a pagamento in Borgo Trento, San Zeno, Cittadella e Veronetta. Facilitazioni per la sosta sono previste per i residenti nelle strade attorno alla Ztl come stradone san fermo e lungadige Rubele.
Ma tutto questo non sarà indolore: la chiusura totale della zona Ztl nella città antica divide le tifoserie tra favorevoli e contrari.
Anche per la tempistica scelta dal Comune. Dice infatti l’europarlamentare di Forza Italia ed ex sindaco Flavio Tosi: “Noi siamo sempre stati contrari a questo provvedimento ma è ancora più folle farlo partire adesso, in ottobre, con tutti i cantieri aperti e quelli in previsione Le auto da dove passano?”.
Tosi spiega insieme ai consiglieri di Lista Tosi, Fare! e Verona per Tosi dal consigliere regionale Alberto Bozza ai consiglieri comunali Luigi Pisa, Salvatore Papadia, Patrizia Bisinella, Barbara Tosi, Antonio Lella e Anna Bertaia: “Parte il mega-cantiere filobus di Via XX Settembre, durerà almeno 12 mesi, poi ecco che prenderanno il via quelli in borgo Trento, in Via Mameli, nel frattempo proseguirà l’ormai storico cantiere di Ponte Nuovo. Cerchiamo di capire che così si rischia seriamente di paralizzare la città. In questo contesto sarebbe quantomeno opportuno tenere la Ztl aperta totalmente almeno nelle ore di punta e per l’intera durata del cantiere di Via XX Settembre, altrimenti sulla circonvallazione e in Veronetta ci sarà la paralisi totale della circolazione per un intero anno”.

Tosi vuole tenere aperte le “finestre”. Arriva il primo apprezzamento di Massignan. Si aspetta il piano complessivo dei parcheggi

Nel merito i tosiani sono da sempre per mantenere le finestre orarie di libero accesso delle auto in Ztl: “Una Ztl totale h 24 invece danneggerà tutti gli esercizi commerciali e le attività professionali di chi il centro lo vive per l’intera giornata quotidianamente, assieme a dipendenti e clienti”. Per quanto riguarda le pedonalizzazioni “non siamo contrari a pedonalizzare alcune vie, ma non lo si può fare in vaste aree del centro come invece ha deciso l’amministrazione Tommasi in nome di una precisa impostazione ideologica che non tiene conto della realtà. Così si creeranno degli enormi disagi ai veronesi, che assaliranno i posti auto di Borgo Trento, Valdonega, Santo Stefano, San Zeno, Veronetta ancor di più di quanto già accade oggi. Con la differenza che dovranno pagarsi la sosta. Ecco allora che il forte sospetto è che tutto questo sia un pretesto per fare cassa e non certo per venire incontro alle esigenze dei residenti del centro. Il parcheggio selvaggio nei quartieri limitrofi al centro? Lo elimini con controlli e multe, non certo cambiando il colore degli stalli, questo invece, lo ribadiamo, serve solo per rimpolpare le casse comunali ai danni dei cittadini”.
E’ il Pums che viene contestato nella sua filosofia: “Tutto questo lo puoi realizzare solo se offri un’alternativa agli spostamenti in auto, quindi potenziando i mezzi pubblici e i parcheggi scambiatori attorno al centro, in modo da facilitare gradualmente il passaggio dal mezzo privato al mezzo pubblico. La logica Traforo-Filobus e parcheggi scambiatori pensata dall’amministrazione Tosi aveva proprio questo scopo, ma il centrosinistra che oggi governa la città l’ha sempre osteggiata”.
A favore della limitazione delle auto nel centro storico invece l’ambientalista Giorgio Massignan: “Quale coordinatore dell’Osservatorio Territoriale Verona Polis, esprimo il mio apprezzamento per la scelta di eliminare le finestre di libero accesso nella zona di traffico limitato del centro storico e per la determinazione dei nostri amministratori nel portare a termine un piano che, da sempre, è stato contrastato da coloro che ritengono l’apertura degli spazi storici della città alle automobili, il dispositivo indispensabile per la fortuna delle loro imprese commerciali. La storia di Verona testimonia come le chiusure di alcune vie siano state duramente contrastate dai commercianti che, solo qualche tempo dopo, dichiaravano la loro approvazione, da via Cappello a via Stella, da Corso Portoni Borsari a via Roma”.
C’è però il problema di far vivere la città antica favorendo l’accesso senza auto: “Sarà indispensabile collegare il centro storico pedonalizzato con un trasporto pubblico comodo, efficiente, con frequenze e portate idonee a servire adeguatamente sia il centro che le zone
limitrofe, per evitare che i borghi esterni siano penalizzati dalla ZTL del centro storico.
Risulta quindi indispensabile un piano complessivo, che preveda le ZTL, i vari parcheggi, i percorsi ciclabili, ma soprattutto un sistema di trasporto pubblico in grado di sostituire efficientemente una buona parte di quello privato a motore. L’attuale sistema del filobus, voluto dall’ex sindaco Flavio Tosi e dall’ex assessore Enrico Corsi, sarà in grado di rispondere in modo adeguato a queste esigenze? Personalmente nutro molti dubbi”.
Domanda finale nostra: torneremo allora ai minibus e ai Pollicini di 30 anni fa? Nulla si inventa, tutto si copia, dicevano i vecchi maestri.

Mbatt