Maggior tolleranza nella ztl? La chiede la Corporazione degli esercenti del centro storico. La reclamano anche parte dei veronesi. Ma ai residenti della città la zona a traffico limitato sta bene com’è e chi abita all’interno delle mura non ne vuole sapere di cambiamenti. A riaccendere il dibattito sulle benedette (o maledette, dipende dai punti di vista) telecamere è stato l’incontro avvenuto tra l’assessore leghista al Commercio Nicolò Zavarise, il presidente della prima circoscrizione Giuliano Occhipinti e la Corpo razione dei commercianti, i quali vogliono modifiche alle re gole della ztl. Nel mirino, in particolare, ci sono le fasce orarie d’uscita dal centro, che gli esercenti vorrebbero più ampie. Zavarise dice di averne già parlato con l’assessore alla Viabilità Luca Zanotto, che l’apertura di un’ora nelle fasce orarie d’uscita “è da valutare”. Zavarise però sottolinea anche che al mo mento è in corso semplicemente una “fase d’ascolto e di raccolta dati”, e che qualsiasi decisione dovrà passare dalla giunta comunale. La Corporazione, per bocca di Tiziano Meglioranzi e Davide Albertini, sostiene di avere “il polso reale della situazione”, di sa pere davvero cosa chiedono i cittadini e i turisti. Il clima tra le parti sembra abbastanza di steso e dunque non è detto che nelle prossime settimane non si trovi un punto di incontro. Ogni decisione, con tutta probabilità, verrà presa comunque dopo la pausa estiva, quindi non prima di metà settembre. E però il dibattito si è già fatto piuttosto acceso. La Corporazione dei negozianti chiede inoltre che il centro si apra maggiormente a eventi culturali e il ripristino di sagre e mercatini. Il Comitato Verona Centro presieduto da Michele Abrescia (riunisce i residenti del centro storico), la menta invece di non essere stato coinvolto nel confronto con l’amministrazione comunale in tema di vivibilità e viabilità. “Abbiamo sempre sottolineato come vi siano segnali incoraggianti da parte di questa amministrazione, un’inversione di tendenza rispetto al passato” sostiene Abrescia. “A volte però assistiamo a veri e propri paradossi”. Il rappresentante del comitato cittadino fa riferimento alla chiusura dei cosiddetti bar fracassioni dei quartieri, messa in relazione alla “celerità che tante volte manca nel famoso contesto della movida cittadina, basti pensare a piazza Erbe”. I dati, e lo abbiamo scritto con dovizia di particolari, dicono che le telecamere ztl in uscita rappresentano un in troito importante per le casse comunali. I commercianti in sostanza chiedono di rinunciare in minima parte a queste entrate. La sensazione è che si troverà un accordo, ma la ztl ha bisogno di regole chiare e durature, anche per non creare equivoci. Lo chiedono cittadini e commercianti, sia quelli a favore che quelli contro le telecamere