Ztl chiusa: protesta (per ora) verbale Chiedono che almeno nelle giornate più scariche della settimana si possa aprire

“Chiediamo che almeno nelle giornate più scariche della settimana dal lunedì al venerdì, nei periodi con meno turisti da novembre ad aprile, si possa aprire la Ztl per far sopravvivere il commercio e rendere il centro storico più frequentato e meno deserto; inoltre chiediamo che le tariffe dei parcheggi siano abbassate e si creino servizi per rendere più accessibile il centro storico. Con la chiusura totale della Ztl è stata applicata solo una parte del Pums, tutto il resto non è stato ancora fatto: solo parole”. Tiziano Meglioranzi, portavoce e coordinatore del comitato esercenti del centro storico ha anticipato questa mattina le richieste che commercianti e residenti del centro storico porteranno agli assessori Alessia Rotta (Commercio), Tommaso Ferrari (Mobilità) e Stefania Zivelonghi (Sicurezza) perché la protesta contro le decisioni di Palazzo Barbieri è sempre più incandescente.
Questa mattina se ne è avuta conferma con la manifestazione che ha raccolto in piazza Bra tra cartelli e striscioni oltre 150 persone tra commercianti e residenti del centro storico. Le lamentele sono tutte molto simili e sono sostenute anche dal centrodestra: molti i consiglieri comunali e gli esponenti della coalizione,da Fratelli d’Italia Verona Domani, da Forza Italia ai tosiani. Molte le testimonianze: “In centro non c’è più sicurezza e c’è sempre più degrado, vent’anni fa questa città era un diamante”, afferma un commerciante che rivela di “non trovare più dipendenti tra le ragazze perché hanno paura di tornare a casa alla sera: vengono molestate e non hanno trasporto pubblico”.
Un altro manifestante, residente in centro, accusa Palazzo Barbieri di “ideologia nazi-ecologista” e un altro commerciante rincara: “E’ stata chiusa la Ztl ma non è stato attivato nessun servizio a supporto. Hanno chiuso e basta. Solo promesse, ma senza i fatti non si va avanti”.
Residenti e commercianti sono concordi: “Dopo le 17, quando fa buio, l’insicurezza non è una percezione, è realtà. E i negozi chiudono sempre prima, anche alle 19, sia per paura, sia perché il centro è un deserto”. Per non parlare delle possibili aree verdi a disposizione: “Sono andato con mio figlio piccolo al parco raggio di Sole -racconta un papà- zona abbandonata, terra di drogati e spacciatori”. La sporcizia è un altro tema ricorrente: “Qui ormai in centro storico ci sono solo le pantegane a fare da guardia ai nostri monumenti”.
La sensazione è che il clima ormai sia esasperato, tanto che qualcuno dei manifestanti ha sottolineato che la protesta è verbale “per ora”, i toni talvolta sono sopra le righe con il pericolo che si passi dalla parte del torto anche se le lamentele sono fondate. In effetti dopo le 18 nelle vie del centro non c’è più nessuno, capita di essere accompagnati fuori dai negozi o dai bar anche prima delle 19,30; sono rari i locali che restano aperti fino alle 21, perché clienti non ne arrivano. E al di là della sicurezza, c’è un problema di fatturati e scontrini che continuano a calare. Ma il rischio è che lo scontro diventi ideologico e politico. E allora tutto è più complicato.