Ztl chiusa? Giù le mani dal centro città La manifestazione degli esercenti ha avuto il sostegno di Lega e Forza Italia. Le repliche

Con la chiusura della Ztl 24 ore su 24 il centro muore: giù le mani dal centro storico.
Con queste affermazioni ha manifestato sabato scorso il fronte del no alla chiusura della Ztl, provvedimento che l’amministrazione Tommasi intende mettere in pratica entro quest’anno e contro il quale si stanno mobilitando soprattutto commercianti e operatori economici che in centro storico devono lavorare, come gli artigiani.
La Corporazione Esercenti Centro Storico che ha organizzato la manifestazione che ha avuto il sostegno di Lega e Forza Italia ha messo nel mirino il sindaco Damiano Tommasi, l’assessore alla Mobilità Tommaso Ferrari e quello al Commercio Italo Sandrini. Colpevoli, secondo gli organizzatori, di voler blindare il centro cittadino e far morire il piccolo commercio a favore dei centri commerciali che si trovano fuori dalle mura. La Corporazione, capitana da Tiziano Miglioranzi, titolare di un’attività commerciale nel cuore della città da 43 anni e che riunisce all’incirca 500 attività del centro, propone una serie di punti.
Innanzi tutto che siano realizzate le opere pubbliche necessarie e compensative prima di qualsiasi intervento posto a chiudere la Ztl del centro. Opere che comprendono parcheggi scambiatori serviti da autobus ogni 15 minuti, nuovi garage pubblici limitrofi al centro storico con bus navetta elettrici di collegamento ogni 5 minuti gratuiti, sospensione o riduzione del costo dei parcheggi su strada negli orari dello shopping.
Perché il provvedimento di chiusura della Ztl viene preceduto dalla cancellazione degli stalli bianchi con sosta a disco orario nei quartieri limitrofi per impedire che per esempio quartieri come Borgo Trento diventino parcheggi per il centro storico.
L’associazione punta l’indice nei confronti della concorrenza che opera un grande centro commerciale come l’Adigeo “che ha 120 negozi e 2 mila posti auto gratuiti”.
Il centro storico, invece, dicono i promotori della protesta, ha 1200 negozi e zero posti auto gratuiti. Per poter competere e sopravvivere “concedeteci i 20 mila parcheggi gratuiti per i nostri clienti”. Due le proposte della Corporazione. “Agevolazioni per la sosta per esercenti e lavoratori della città antica oltre che per i residenti e realizzazione del traforo delle Torricelle”.
da parte dlela maggioranza di palazzo barbieri, messa sotto accusa da questa protesta, la controreplica: c’è della strumentalizzazione politica. Del resto, siamo in campagna elettorale e queste proteste diventano anche comizi elettorali.
“Nella manifestazione di sabato scorso abbiamo sentito molte inesattezze, come l’istituzione di una ZTL in Borgo Trento o il divieto di accesso per moto e motorini, mai previsti dall’amministrazione. Alle fake news sulla chiusura ermetica del centro preferiamo rispondere con i dati, che dimostrano come la situazione attuale della città antica sia insostenibile, sia dal punto di vista del rapporto fra accessi in ZTL, numero di posti auto e dimensione delle strade, ma anche per quanto riguarda la qualità dell’aria e la vivibilità di un quartiere vocato alla mobilità dolce e oggi ostaggio di un traffico continuo”, hanno replicato Beatrice Rappo e Chiara Consolo, consigliere di Traguardi Prima circoscrizione

Traguardi: “Ztl, tante fake news”. Legambiente: “Bene la chiusura”

“Il Centro Storico di Verona è molto più di un centro commerciale, come qualcuno vorrebbe suggerire”, proseguono le esponenti di Traguardi facendo riferimento al paragone con Adigeo, “è un luogo vivo e vitale, fatto di botteghe, ristoranti, bar, ma anche di spazi pubblici, monumenti, abitazioni private e servizi turistici”.
Quindi, “il nuovo piano della sosta, per noi, è un primo, fondamentale passo per tenere insieme le necessità di tutte le categorie senza lasciare fuori nessuno, tutelando chi ha bisogno di accedere alla città antica ma senza sovraccaricarla con un numero di auto divenuto ingestibile”.
Il problema numero uno è la convivenza con i residenti. “La maggior parte di residenti ed esercenti è perfettamente consapevole del fatto che un centro storico con meno auto sarà più vivibile, più sicuro, più accessibile e anche più attrattivo per i clienti degli esercizi commerciali. Siamo anche consapevoli che per Verona questa sarà una trasformazione importante, come nel passato lo sono state le pedonalizzazioni di vie e piazze che oggi non riusciremmo nemmeno a immaginare di percorrere in auto, come piazza Bra, via Roma o via Stella. E che questo tipo di cambiamento può spaventare anche chi lo considera necessario e importante per il benessere della città. Per questo siamo già al lavoro per accompagnare questo processo di trasformazione incontrando e rassicurando i veronesi, che continueranno a poter accedere prenotando i tre ingressi al mese, smentendo le notizie false e ascoltando tutte le richieste e i suggerimenti per migliorare, laddove possibile, i provvedimenti adottati dall’Amministrazione”.
E un plauso alla prossima chiusura della Ztl arriva anche da Legambiente:”Dopo anni di immobilismo, qualcosa finalmente si muove. L’eliminazione delle fasce di libero accesso al Centro Storico è una buona notizia, per la vivibilità dei quartieri adiacenti la Città Antica, per i residenti del centro storico, e per l’attrattività di Verona come polo turistico”. legambiente ricorda la pessima qualità dell’aria di Verona: “Secondo i dati di Ecosistema Urbano 2023, Verona era immobile da numerosi anni sul dato di aree pedonali, mentre nell’ultimo anno aveva addirittura peggiorato la propria qualità dell’aria su tutti i parametri (PM10, PM2,5, Ozono)”.
Proprio lo scorso mese, Verona ha ricevuto il triste attestato di “città più inquinata d’Italia” per i continui sforamenti dei parametri legati alle polveri.
“Possiamo capire le perplessità e i timori di alcuni, ma i nuovi provvedimenti della sosta e della Ztl speriamo arrivino quanto prima”.