Un film visto e rivisto. Il Verona torna dal Maradona con un’altra buona prestazione che, tuttavia, non porta in dote nessun punto per la classifica. Un leitmotiv che si ripete da tempo e che inizia a diventare pericoloso.
Perché il Verona rivoluzionato dal mercato, con tanti volti nuovi in campo, gioca una buona partita, regge l’urto nella prima frazione del Napoli e gioca una seconda parte di gara garibaldina sfiorando più volte il vantaggio che trova grazie a Coppola.
Poi il consueto blackout finale. Prima l’ingrato Ngonge firma il pareggio, poi ad una manciata di minuti dalla fine Kvaratskhelia mette la freccia per il Napoli. Zona Cesarini che diventa un incubo per i gialloblù.
All’ultimo secondo l’Hellas si è inchinato alla Juventus, stessa sorte nella gara con l’Inter, con in aggiunta il rigore fallito da Henry ma sono tanti, troppi i punti lasciati per strada dai ragazzi di Baroni, soprattutto nei secondi 45’.
Dati alla mano il Verona ha perso troppe occasioni proprio in questi ultimi turni. Fa arrabbiare la sconfitta di Firenze, una gara dominata e anche qui con un errore dal dischetto firmato Djuric.
Poi tante palle gol sciupate prima di subire nella ripresa la rete dell’argentino Beltran.
Detto dei match con Juventus e Inter anche la trasferta di Roma lascia l’amaro in bocca. Giallorossi avanti di due reti poi Verona padrone del campo che getta al vento un altro tiro dagli undici metri con Henry prima di accorciare con Folorunsho.
Una sconfitta che brucia e che riassume il momento del Verona. Una squadra bistratta a livello mediatico, soprattutto dalla stampa nazionale ma che, tuttavia, nonostante lo sconvolgimento del mercato invernale, dimostra di potersi giocare la salvezza sino alla fine e di non essere così inferiore alle concorrenti. Che avanzano a picccoli passi.
La Salernitana impatta con il Torino, stesso risultato ottenuto dall’Hellas contro i granata, l’Empoli imita i campani con il Genoa.
Resta l’amarezza di tanti punti gettati al vento. Solo con l’Udinese, grazie al colpo di testa di Henry, il Verona è risalito dal pozzo nei secondi finali di gara. Per il resto ci ha sovente lasciato le penne.
Se i campionati si decidono nei particolari è urgente che il Verona cambi rotta. Meno pacche sulle spalle a fine gara dagli avversari e meno complimenti in salta stampa ma più punti in classifica raccolti anche con le unghie. E’ questa la ricetta salvezza.
Mauro Baroncini