“Misure difficilmente comprensibili quelle adottate in questi giorni dall’amministrazione di Verona–esordisce Massimo Giorgetti, Vicepresidente del Consiglio regionale ed esponente di FdI – Durante il lockdown , quando gli esercizi commerciali erano chiusi e la gente non poteva uscire, ZTL aperta e parcheggi liberi! Oggi che aziende, negozi, bar e attività ricettive a fatica e con grandi difficoltà organizzative, provano a ripartire e che i cittadini, dopo mesi di privazioni, con ordine stanno riprendendosi scampoli di libertà, viene istituita la zona 30 in un’area spropositatamente vasta e sono ripristinate spese ai park e chiusure del centro”. “Sicuramente la Verona dopo Covid va ripensata, ma in maniera organica – continua Giorgetti – provvedimenti spot e divieti in questo momento aumentano le difficoltà, non le risolvono. Pensare di risolvere i problemi del trasporto pubblico con i monopattini, senza una seria riflessione sul sistema pubblico, filobus compreso, alla luce delle nuove normative di sicurezza, è inutile.” “In questo momento lasciamo muovere e lavorare liberamente i veronesi, con regole ferree e attenzione, ma con recuperata serenità e confrontiamoci in maniera strategica sul futuro, altro non serve “– conclude Giorgetti.
Ma contro la delibera dell’aministrazione si schiera Michele Bertucco con parole dure. “Per quanto si sforzino di recitare la parte degli amministratori seri, i componenti della maggioranza di Sboarina assomigliano sempre di più ad un condominio ingovernabile. Non si spiega altrimenti coma sia possibile che metà maggioranza scopra dell’allargamento della Ztl soltanto un mese dopo la sua istituzione e la sua approvazione in giunta. Dov’erano prima, cosa stavano facendo? Non sapevano che una Zona 30 è una misura che richiede informazione ed educazione prima e sopra a tutto? Si svegliano solo quando i vigili cominciano a posizionare gli autovelox?”. Bertucco non si ferma qui ma attacca anche sulla vicenda Agsm. Il consigliere ha ricordato che nell’incontro avuto con le minoranze il presidente di Agsm Finocchiaro ha confermato che anche Amia è compresa con tutti i suoi asset nella partita della fusione A3 con A2A e AIM. Come dire che ne vedremo delle belle.
Nella polemica entra anche Traguardi , ma lo fa con una linea inedita.
“Non vogliamo allinearci a chi dice che la zona 30 sia uno strumento per fare cassa – spiega Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi – sia perché finora le multe sono state poche (per fortuna!), sia perché fa sorridere se pensiamo che per dieci anni amministrazioni Tosi hanno colpevolmente trascurato la mobilità ciclo-pedonale mentre tutto il mondo investiva in quella direzione, rivelandosi incapaci di promuovere alcun rinnovamento viabilistico né di preparare la città ai cambiamenti cui ora stiamo andando incontro. Le zone 30 funzionano, e io sono favorevole a introdurle, ma senza un piano del traffico, senza piste ciclabili, senza infrastrutture di supporto non servono a nulla. Serve un progetto organico, non un titolo di giornale! Dunque, niente passi indietro sulla Zona 30, ma l’Amministrazione provveda subito ad informare adeguatamente i cittadini e a dotare la città di nuovi percorsi ciclabili”.
A sottolineare poi gli interventi di urbanismo tattico e di migliore ciclabilità ci hanno pensatato Giacomo Cona e Beatrice Verzè.