Zero nuovi contagi a Verona nelle ultime 24 ore. Non era mai accaduto dall’inizio dell’emergenza. Lo ha reso noto la Regione Veneto tramite il bollettino odierno. Le persone positive al virus, nella nostra provincia, sono 706, ma anche questo è un dato in costante calo. Ci sono 58 ricoverati in ospedale, di cui soltanto 4 in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare (tra cui anche i negativi che però hanno avuto contatti con contagiati) sono 556. Il virus circola ancora, ma i dati parlano chiaro: rispetto anche solo a un mese fa c’è stato un brusco rallentamento, che diventa un vero e proprio crollo analizzando le cifre regionali. In Veneto, su 19.113 tamponi effettuati, solo 8 hanno dato esito positivo. Rendiamo ancora meglio l’idea: si tratta dello 0,7 per mille. In tutto il Veneto, dove i positivi sono 2.287, i pazienti in terapia intensiva sono 36, quelli ricoverati in reparto 439. Il fatto che l’emergenza, allo stato attuale, non sia più tale, trova conferma anche nel fatto che le polemiche da sanitarie stanno tornando politiche. E in Veneto si respira aria di campagna elettorale, anche se ancora non è chiaro quando si andrà al voto: il governo centrale spinge per fine settembre, mentre i presidenti di Regione vorrebbero una data compresa tra inizio luglio e fine agosto. La capogruppo della lista Zaia, Silvia Rizzotto, ha affermato a Rete Veneta che il candidato del centrosinistra, Arturo Lorenzoni, di fatto si era ritirato dalla competizione. Sennonché Lorenzoni ha replicato con un’uscita al vetriolo: “Mi ritirerei solo in caso di candidatura di Andrea Crisanti, ossia il virologo di riferimento della task force veneta, colui il quale da qualche giorno sembra non essere più in splendidi rapporti con Luca Zaia, il quale però ha negato che le relazioni tra loro si siano deteriorate. “Ho un ottimo rapporto con Crisanti ha dichiarato anche durante l’ultima conferenza stampa. “Se non ci credete chiedetelo a lui”. Di polemica in polemica. Sboarina ha fatto sapere che Palazzo Chigi ha bocciato la proposta di portare da mille a tremila la capienza in Arena in occasione delle serate evento previste in estate: “Avevamo attivato tutti i parlamentari ha detto il sindaco “ma l’esito non è stato dei più favorevoli. Non ci fermiamo. Chiederò una deroga al ministro Franceschini, serve un intervento strutturale e specifico per la Fondazione Arena”. Durissimo il commento del deputato leghista Vito Comencini: “Il governo ha dato uno schiaffo al mondo della cultura e dello spettacolo e non ha ascoltato il grido d’aiuto di un’intera città. Si trattava di una questione di buonsenso. “E’ grave che il governo non abbia raccolto questo appello e mi meraviglio dei parlamentari veronesi del Partito Democratico, Italia Viva e del Movimento 5 Stelle. Dovranno giustificare questa vergognosa bocciatura di fronte alla città, agli artisti, agli esercenti che vivono anche grazie alle serate dell’Arena e agli operatori del turismo”.