Riguardo alle dichiarazioni del sindaco Tommasi a sostegno della Zona 30, intervengono Nicolò Zavarise, consigliere comunale della Lega, e Luza Zanotto, vicensindaco Lega.
“Zone 30 in tutta la città, modello Bologna?
Se guarda a questo, ancora una volta l’amministrazione Tommasi sceglie l’ideologia al buon senso!
Si smetta con la demonizzazione dell’automobile e con l’idea che esistano veicoli buoni e veicoli da eliminare!
Verona, come molte altre città , deve essere dotata di infrastrutture adeguate che consentano opportunità di spostamento a chiunque scelga il mezzo che preferisca, in ragione delle proprie esigenze di spostamento!
Adottare azioni amministrative tese a obbligare all’utilizzo di un mezzo piuttosto che all’altro, avrà l’unico scopo di penalizzare tutti quei cittadini che necessitano dell’automobile, per esempio per andare al lavoro, piuttosto che per portare i figli a scuola o semplicemente per compiere dei tratti di lunga percorrenza.”
“Le zone 30 nascono con un obiettivo ben specifico: parificare i veicoli a mobilità dolce, come le biciclette, alle automobili e agli altri mezzi di trasporto. Ha senso realizzarle, quindi, laddove non ci sia la possibilità di creare percorsi appositi per mezzi a mobilità sostenibile (le piste ciclabili).”
“Si cominci con questo allora: in due anni di amministrazione Tommasi non si è vista la realizzazione di una sola pista ciclabile in più; in due anni si è assistito solo al posizionamento della prima pietra per la pista ciclabile del Chievo, poi vergognosamente abbandonata, dato che ad oggi non sono nemmeno partiti i cantieri; si cominci a fare manutenzione di tutte quelle piste ciclabili già presenti sul territorio, che sono oggi in profondo stato di ammaloramento; si faccia quello che semplicemente c’è scritto nel Pums, che contiene già un notevole ampliamento delle piste ciclabili effettuato dalla precedente amministrazione, approvato poi anche da quella attuale, ma ad oggi ancora inattuato!”
“Che il sindaco ora parli di ampliamento generalizzato, sa tanto di esagerazione di stampo ideologico, che non tiene conto della struttura viabilistica della nostra città.”
si legge in una nota di Nicolò Zavarise e Luca Zanotto