Zanotto, Verona nel futuro Diventa sindaco a 35 anni, nel ‘56, dopo essere stato assessore con sindaco Uberti Resta in carica per due mandati e getta le basi per lo sviluppo della nostra città.

Giorgio Zanotto: amministrazioni 1956-1960 e 1961-1964 Giorgio Zanotto diventa sindaco di Verona nel luglio 1956, a 35 anni. Proveniente dall’area cattolico-sociale della Dc, nel 1954 il giovane commercialista era diventato assessore alle finanze nella giunta Uberti, subentrando a Valentino Perdonà, eletto deputato. Dopo il primo mandato, alle amministrative del ’61 verrà riconfermato sindaco. Zanotto è l’uomo che “inventa” la nuova Verona, gettando le basi fondamentali dello sviluppo futuro. Il suo progetto è di fare di Verona un nodo commerciale e di scambio attrezzato con i servizi più avanzati. Già la città è un nodo ferroviario strategico per l’intersecarsi della tratta Milano-Venezia con la Brennero-Bologna. Zanotto intuisce che Verona deve diventare lo snodo fra le due autostrade A4 e A22. Con l’appoggio del senatore Trabucchi, si batte a Roma per deviare verso Verona sud il tracciato della Serenissima, che scendendo dalla Valdadige avrebbe dovuto proseguire in direzione Peschiera. Il progetto verrà approvato dalla successiva amministrazione del sindaco Gozzi, con Zanotto alla guida della Zai, a coordinare gli interventi. In quella sorta di quadrifoglio disegnato dall’incrocio fra la Serenissima e la Brennero, che diventerà il Quadrante Europa, viene edificata la nuova dogana, trasferendola dal quartiere Filippini. Anche l’aeroporto nasce da un’idea di Zanotto. Sfruttando le sue relazioni romane, il sindaco concorda con Alitalia l’avvio di un servizio giornaliero Verona-Roma, costruendo un ufficio provvisorio vicino alle piste dell’aeroporto militare di Villafranca. Il Comune garantiva ad Alitalia che se non ci fossero stati 18 passeggeri al giorno, avrebbe coperto di tasca propria i biglietti mancanti. “Dal 1960 per anni abbiamo colmato la differenza -racconterà Zanotto- fare volare la gente non era certo compito del Comune, ma il servizio l’abbiamo attivato e lo splendido sviluppo successivo ci ha dato ragione”. Lo sviluppo economico della città e del suo territorio era avviato. Zanotto rivolge l’azione amministrativa anche alla promozione culturale. Fra il ’57 e il ’64 viene finanziato il rivoluzionario restauro del museo di Castelvecchio ad opera dell’architetto Carlo Scarpa. Nel 1959, Comune Provincia e Camera di Commercio danno vita al Consorzio per gli studi universitari veronesi che il 21 novembre, nel palazzo donato dalla contessa Elena Tusini Giuliari, inaugura la prima Facoltà -Economia- della futura Università di Verona. Negli anni si aggiungeranno Lingue straniere, Magistero e, nel ’69, Medicina e chirurgia.

di Rossella Lazzarini