“Mancano ormai solo due settimane. Il tempo incalza e per mettere in sicurezza l’azienda è necessario presentare nei termini stabiliti un piano di risanamento del debito. La campagna di Pasqua, che doveva partire l’8 gennaio, ormai non ha più motivo di esistere. Qualcuno ha provato a sostenere che il Tribunale non ha dato l’autorizzazione perchè è ostile. Ricordiamo invece, che il Tribunale ha autorizzato in tempi record il mini piano di Natale e tutta la procedura di ristrutturazione del debito, ma ha delle responsabilità e degli obblighi inderogabili: non può permettere di alimentare ancora il debito soprattutto contratto da fornitori e dipendenti , e la mini, mini produzione di Pasqua, su questo tema , sarebbe a forte rischio. Inoltre il periodo richiesto per la produzione delle colombe andrebbe ben oltre la data del 23 febbraio, appuntamento decisivo per decretare il destino di Melegatti”. Il comunicato dei sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, come scrive Il Sole 24 Ore, fa chiarezza su molti punti della vicenda Melegatti, che ha vissuto negli ultimi giorni molte sorprese, e non fa sconti sulle responsabilità. In queste settimane si sono susseguiti la convocazione in Regione, la conferma del fondo Abalone di voler proseguire, l’offerta di Hausbrandt, marchio trevigiano del caffè (ma anche della birra e del vino), la bocciatura del tribunale di Verona alla mini produzione Pasquale. Secondo l’amministratore delegato l’avvocato Emanuela Perazzoli, le manifestazioni di sciopero, il presidio e l’attenzione mediatica che si è costruita intorno a questa vicenda, ha peggiorato il problema. In questo clima, venerdì scorso, l’imprenditore Fabrizio Zanetti si è presentato in fabbrica, dopo avere presentato in Tribunale una manifestazione d’interesse per Melegatti: “Inizialmente – spiega il sindacato – si è preoccupato di recuperare la campagna di Pasqua, ma dopo un lungo confronto con il sindacato e un chiarimento in diretta telefonica con uno dei commissari del Tribunale, ha compreso le motivazioni della mancata autorizzazione e ha manifestato con più forza la volontà di investire su Melegatti e di mettersi subito al lavoro per redigere il piano di ristrutturazione del debito da presentare entro il 23 febbraio. Il dott. Zanetti ha dimostrato di essere un imprenditore serio e responsabile e aspetto per noi importante, si è preoccupato in primis di mantenere le lavoratrici e i lavoratori Melegatti perchè ritiene che la loro professionalità sia determinante per portare fuori dalle secche l’azienda ed inoltre riconoscendo e apprezzando l’affetto e la dedizione di queste persone nei confronti di Melegatti. Un valore aggiunto difficilmente sostituibile”. La prima conseguenza immediata è che è stato sospeso il presidio e il personale rimane in cigo (cassa integrazione ordinaria, per la mancanza della produzione) in attesa di sviluppi. L’ammortizzatore sociale copre i lavoratori fino al prossimo 30 aprile; saltate le colombe, in teoria la produzione di pandori e panettoni inizia ad agosto, ma c’è tutta la partita dei prodotti continuativi nello stabilimento acquisito da Melegatti e mai entrato in funzione. Ma il messaggio che Hausbrandt ha lanciato è chiaro: “indietro non si torna”.