Luigi Di Maio, da Gambellara (Vicenza), in occasione del suo tour elettorale ha rilanciato il guanto di sfida alla Lega: “Penso che l’autonomia si debba fare, ma la dobbiamo scrivere bene, perché se c’è fretta elettorale per farla prima delle elezioni europee possiamo aspettare una settimana e scriverla meglio. Ricordo bene” ha proseguito “cos’è successo col titolo V della Costituzione nel 2001, stiamo ancora pagando le conseguenze di una riforma scritta in fretta. Allora lo fece la sinistra per tenere testa a Bossi che parlava di federalismo. Lo so che i veneti e i lombardi non vogliono aspettare, ma così com’è scritta l’autonomia non aiuterà né il Veneto, né la Lombardia né le altre regioni d’Italia”. La Lega, secondo Di Maio, avrebbe solo “fretta di coprire gli scandali”. Secca la replica del governatore veneto Luca Zaia: “Se Di Maio avesse il coraggio riunirebbe i veneti in una piazza, sono 2 milioni 300 mila persone quelle che hanno votato a favore dell’autonomia, e glielo direbbe in faccia”. Per Zaia l’autonomia è la madre di tutte le battaglie e il “doge” deve tenere a freno il popolo leghista che gli chiede di convincere Salvini a scaricare gli “alleati”. Bordate ai 5 Stelle anche dal ministro leghista alle Autonomie Erika Stefani: “I loro sono solo alibi. Si prenderanno loro la responsabilità di negare al Paese una riforma che mira a migliorare i servizi ai cittadini”. Pronta la controreplica del M5S: “La Lega riunisca i cittadini del Veneto e magari di tutta Italia e mostri lo scarno documento che hanno prodotto. Facciano i compiti a casa invece di presentare scuse e alibi. Se dalla Lega vogliono additare qualcuno, lo facciano verso loro stessi. L’autonomia è nel contratto di governo” prosegue la nota “ma va fatta bene”.