A sorpresa, questo pomeriggio, ristoranti, pizzerie, bar, pasticcerie, gelaterie e tutti i negozi veneti che vendono alimenti hanno ricevuto il via libera alla riapertura, seppur con la formula del take away. Significa che ci si potrà andare facendo la fila fuori con mascherina e guanti, entrando uno per volta, e ritirando il prodotto, che potrà essere mangiato solo a casa. Chiariamo ulteriormente: non sarà possibile consumare né al banco né al tavolo. Certamente, oltre a rappresentare una boccata d’ossigeno per i titolari, la novità rappresenta anche un notevole allentamento delle misure restrittive nei confronti dei cittadini, nonché un atto di fiducia. Il governatore Luca Zaia, nel corso della conferenza stampa giornaliera, ha spiazzato tutti e ha anticipato ancora una volta Roma. In buona sostanza il “doge” ha riaperto tutto ciò che era di sua competenza, e nell’elenco rientrano settori vitali per l’economia. Detto della ristorazione, una delle riaperture più importanti riguarda i cantieri già avviati: non si potranno iniziare nuove opere edilizie ma sarà permesso riprendere quelle esistenti. L’ordinanza è entrata in vigore alle 15. Via libera all’apertura dei cantieri delle opere pubbliche (autostrade, strade, etc), alla vendita di prodotti florovivaistici (il “dpcm” del governo a riguardo non chiarisce del tutto), librerie, cartolerie e negozi d’abbigliamento per bambini (per tutta la settimana e non più per soli due giorni), e ok anche alla coltivazione degli orti e alle attività boschive. Sarà possibile visitare i propri cari al cimitero: i comuni, in questo, potranno effettuare restrizioni, ma la sensazione è che non lo farà nessun amministratore. Un’ulteriore novità, fondamentale per il mare e il lago, è la possibilità di effettuare lavori di manutenzione alle barche da diporto e alle darsene: «Si tratta di una misura pensata per il turismo, settore in grandissima difficoltà» ha sottolineato Zaia. «In generale siamo potuti arrivare a quest’ordinanza sulla base del trend in discesa dei contagi. L’andamento ormai si è consolidato da due settimane. È comunque evidente che questo allentamento non può essere letto come un “è tutto finito”, occorre responsabilità, perché il virus c’è ma dobbiamo iniziare a imparare a conviverci. Noi stiamo già guardando alla “fase tre”, cioè a quando probabilmente tornerà l’infezione». Il governatore, a proposito dell’andamento dell’epidemia, ha sottolineato. «Il nostro modello ci dice che intorno ai primi giorni di maggio, se non cambiano le condizioni, dovremmo rasentare lo zero con la curva dei contagi». Infine il punto sul 25 aprile: «Quello di aprire alle manifestazioni secondo me è un buon segnale, ma a questo punto bisogna darlo in maniera paritetica anche ad altri, e penso ad esempio alle chiese e ai luoghi di culto in generale».
A.G.