“La situazione nazionale non è per nulla rosea e io sono molto preoccupato” ha affermato il governatore Luca Zaia. “Vedo i dati delle altre regioni”, ha proseguito, “oltre il 70% dei positivi hanno contratto la variante brasiliana. Da noi ha contato molto il contact tracing e il fatto che non abbiamo riaperto le scuole. Dovremmo fare una riunione fra presidenti di Regione nelle prossime ore, il 5 marzo scade il Dpcm, a breve, e dovremmo cercare di capire cosa fare. Ricordiamo”, ha aggiunto il governtore, che la Germania è in lockdown dai primi di dicembre e forse riaprirà i primi di marzo. Non pensiamo che il Veneto possa restare per sempre un’isola felice. Dobbiamo essere prudenti, ci potrebbero essere nuove curve del virus. Spero che se ne possa venire fuori ma lo faremo con i vaccini, è la conditio sine qua non per uscirne”. Nelle ultime 24 ore il Veneto ha registrato 657 positivi e 32 morti, con una incidenza del virus del 2.40, sempre inferiore alla media nazionale. “Abbiamo indicatori che ci dicono che resteremo in zona gialla”, ha sottolineato Zaia.
La scadenza del Dpcm si avvicina. Al solito non v’è alcuna certezza da parte del governo. “Bisogna vedere cosa accadrà la settimana prossima dal punto di vista epidemiologico per capire di cosa discutere. Il foglio è ancora bianco. Inoltre la situazione è diversa da territorio a territorio, per questo ci riuniremo a breve, forse già stasera o domani, con i presidenti delle Regioni”. ll dottor Luciano Flor, direttore generale della sanità veneta, oggi ha incontrato i Nas per l’acquisizione documenti sulla questione dell’acquisizione dei vaccini. “Io non ho avuto alcuna intermediazione con gli intermediari per la vendita dei vaccini, non ho neppure visto il carteggio”, ha puntualizzato il governatore. “Noi stiamo verificando chi siano gli interlocutori e abbiamo anche scritto ad Aifa. Il dottor Flor non ha iniziato ancora alcuna negoziazione perché siamo in attesa delle autorizzazioni.
“NAS? CHIAMATI DA NOI”
Ho chiesto io al dottor Flor di scrivere ai Nas il 12 febbraio per informarli dei contatti e del fatto di aver scritto ad Aifa – ha rivelato Zaia – e ben venga l’operazione che fa la procura di Perugia perché finalmente farà chiarezza, così sapremo se siamo davanti a dei millantatori o meno. Auspico che questa verifica sia profonda ed incisiva, così da smetterla di sentire i discorsi da stadio. Prima di acquistare un farmaco dobbiamo avere la certezza matematica che sia valido, punto e basta”. Zaia ha rivendicato la bontà del proprio operato.
“TUTTO TRASPARENTE”
“Abbiamo fatto il nostro dovere, non siamo andati al mercato nero, abbiamo raccolto le istanze e avvisato le autorità, poi chiesto la validazione: sono ansioso di conoscere l’esito di queste verifiche. Avremmo evitato questa faccenda se le tre Big Pharma avessero detto: fuori dal contratto europeo i vaccini non sono prodotti nostri. Noi abbiamo fatto tutto alla luce del sole, peraltro. E partiamo da un problema di fondo: il fatto di non conoscere il contratto europeo con gli Stati per al vendita dei vaccini.
LA STOCCATA
E se alla fine”, ha concluso polemicamente il governatore del Veneto, “scopriamo che tutto è in regola e scopriamo che i vaccini sono validi, cosa si fa. Vi ricordate quando siamo andati a comprare i respiratori e le mascherine? Era immorale comprarli, ma abbiamo salvato la vita delle persone”.