“Zaia, ora basta giocare con i numeri”

Annamaria Bigon (Pd): “Siamo in emergenza le parole non contano”

“Il Veneto ha il numero di decessi più alto d’Italia e il virus continua a galoppare: Zaia dovrebbe preoccuparsi di questo, anziché fare polemica strumentale sulla percentuale dei contagiati. Abbiamo una percentuale più bassa di positivi perché devono essere considerati anche i test rapidi e non soltanto i molecolari? Forse. Ma il vero problema, che Zaia continua a eludere, è quello delle vittime e delle strutture che rischiano di collassare: a dicembre ci sono state oltre mille morti, una persona su due ricoverate in terapia intensiva non ce la fa. Non è il momento di continuare ad atteggiarsi a primo della classe e polemizzare per non assumersi delle responsabilità. In Veneto nella gestione della seconda fase della pandemia qualcosa è andato storto, indipendentemente dal numero di tamponi effettuati”. A dirlo è la consigliera regionale del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Sanità, Anna Maria Bigon.
“Prima dell’emergenza Covid mancavano 148 anestesisti, ne sono stati assunti 133 un numero che non riesce a coprire le carenze pre-epidemia. Ad oggi, a quanto ci risulta, su 640 terapie intensive attivate quasi 400 sono già occupate da pazienti Covid a cui se ne aggiungono 209 non Covid. La fase 5 dell’emergenza è a un passo, visto il documento inviato alle Ulss dal direttore dell’Area sociosanitaria lo scorso 18 dicembre in cui si chiede di individuare nel dettaglio i posti letto di area non critica da attivare per la fase 5-A per singolo ospedale e reparto e inviarlo all’Area Sanità e Sociale entro domani, 29 dicembre. Nella fase 5, è bene ricordarlo sempre, è prevista un’ulteriore riduzione delle attività, con la sospensione di quasi tutto ciò che non è urgenza. Di questo dovrebbe preoccuparsi un Presidente di Regione”.

Giorgio Pasetto (+Europa): “Noi siamo in ritardo serve più chiarezza”

“Il “Piano Vaccini” va effettuato con la massima tempestività ed efficacia, anche nella nostra regione. – dice Giorgio Pasetto, esperto area sanità +Europa Veneto – Le criticità, sono le stesse elencate nei cinque punti che +Europa Nazionale ha espresso in un’interrogazione parlamentare a prima firma di Emma Bonino”

SERVONO PIU’ INFERMIERI E MEDICI
Il Presidente Zaia diceva di avere avviato una campagna di assunzioni per l’emergenza covid, vogliamo sapere a che punto è e chiediamo che venga subito riattivata per far fronte al piano di vaccinazione.

COINVOLGERE LA SANITA’ PRIVATA
Avviando subito una convenzione regionale, affinchè vengano messe a disposizione strutture e figure professionali del privato, per allentare la immaginabile pressione sulle strutture pubbliche
RENDERE PUBBLICI I DATI
affinche’ si possano pianificare rigorosamente gli appuntamenti di somministrazione e si possa attuare un monitoraggio costante

PREDISPORRE UNA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE
Zaia ha vagamente annunciato un’intenzione in questo senso, ma i tempi sono strettissimi ed è indispensabile partire immediatamente sollecitando l’adesione alla campagna vaccinale. Pur nel rispetto della libera scelta è necessario che la Regione sostenga la necessità di una vaccinazione di massa, senza ambiguità.

COMUNICARE COME SI VACCINA
“Sono pro-vaccino – conclude Pasetto – e quindi appena sarà possibile lo farò. Sono preoccupato sulla tempistica, perché ho l’impressione che non siamo attualmente attrezzati per una vaccinazione di massa. Siamo già in grave ritardo.”