In attesa del ballottaggio, Luca Zaia, il presidente leghista del Veneto, è piombato per la terza volta a Verona per sostenere Federico Sboarina. “Ringrazio Federico”, ha detto, “perché a candidarsi ci vuole coraggio e voglia e adesso in campo c’è lui. Lo ringrazio per essersi messo a disposizione. E’ come un mastino e dovrò mettergli a disposizione una segreteria apposta per le richieste che mi farà da Verona. I veneti tutti uguali, ma se c’è un sindaco che non cerca la rissa e che ama la sua città come lui, io ci sono. Il Veneto non è lo stesso senza Verona”. Per Sboarina “il canale che apriamo e che avremo con Luca Zaia ci permetterà di lavorare su tante cose. Questa città la conosco bene, abbiamo nodi da risolvere su impiantistica, abbattimento delle barriere architettoniche che sono fondamentali per la dignità dei nostri cittadini, edilizia. Sappiamo le esigenze e sappiamo cosa chiedere. Abiamo cose uniche”, ha aggiunto, “ abbiamo l’Arena che è la nostra famiglia, non la faremo fallire e non la copriremo”. E la rcicerca di alleanze?. “L’apparentamento”, ha concluso Zaia, “va fatto con i cittadini, con tutti i veronesi che tengono alla propria città, che chiedono garanzie per l’ordine pubblico, che vogliono la piccola Atene con la cultura di alto livello come dice Sboarina”. Ma una risposta è arrivata dal Popolo della Famiglia: nessun accordo in vista del 25 giugno. “Sono state”, ha detto Filippo Grigolini, presidente del PdF, “3581 le persone che, in Comune, hanno compreso la valenza politico-amministrativa della proposta del Popolo della
Famiglia, ma, si noti, quasi 5000 i voti ricevuti nelle 8 circoscrizioni. Abbiamo conquistato la presenza nelle circoscrizioni con Antonio Zerman, Andrea Cona e Carlo Zambaldo: quanto occorre, per seminare ancora e preparare il futuro. Nonostante una legge che ci permetterebbe di entrare in consiglio comunale – ma con un accordo che comporterebbe di cedere ad compromesso – il nostro risultato elettorale che ha sorpreso molti, ci dà l’assoluta convinzione, la speranza e la forza di aver intrapreso la strada giusta”. Nessun accordo dunque. “Siamo stati chiamati e cercati da tutte le forze politiche che adesso si contendono la spartizione del potere in città – ha detto Grigolini – abbiamo deciso di incontrarli per capire quali siano le loro proposte vere e reali che intendono fare per le famiglie veronesi e valutarne la credibilità. Li incontreremo ma – si sappia fin da ora – non abbiamo nessuna intenzione di svenderci per una poltrona, né, tantomeno, di vendere la fiducia riposta in noi da tanti veronesi. A nessun prezzo. Ascolteremo, valuteremo e quindi daremo indicazione ai nostri elettori, in vista del 25 giugno”.