In queste ore il comitato tecnico-scientifico sta valutando quali altre regioni inserire in fascia arancione e rossa. Il Veneto rischia di uscire dalla gialla. Nel momento in cui scriviamo nulla è ancora stato deciso. In mattinata, ai microfoni di RaiNews24, Luca Zaia ha fatto la sintesi: “Oggi sembra che il virus per alcuni cittadini non sia più un problema, ma la verità è che abbiamo oltre 1.500 persone ricoverate e almeno 200 in terapia intensiva: sono dati importanti, è inutile fare i negazionisti. In Veneto è stato un fine settimana complicato dal punto di vista degli assembramenti: ho l’impressione che qualcuno non si renda conto che ci sono gli ospedali e un sistema sanitario in situazione critica, ed è un qualcuno che vive un’altra realtà e il suo comportamento incide sulla diffusione del virus”. Durante la conferenza stampa nella sede della Protezione Civile il governatore è entrato nei dettagli. “Sono imbarazzanti le foto viste in questo ultimo fine settimana delle piazze strapiene di gente, delle scampagnate. Sembra che si viva come non ci fosse un domani. Qui per colpa di pochi tutti rischiamo di rimetterci. Non è che se si rinuncia aduna domenica di spritz, alla castagnata cade il mondo. Se dovessimo guardare al sistema ospedaliero – ha spiegato Zaia a proposito delle decisioni del governo- siamo in zona gialla senza problemi, ma guardando ad altre situazioni non sono mica così sicuro”. Sono 113 i nuovi ricoverati per Covid in Veneto nel corso delle ultime 24 ore, per un dato totale di 1.580 posti letto occupati. Nelle terapie intensive si contano 10 pazienti in più (totale 203). “La tensione si sente a livello ospedaliero – ha sottolineato Zaia – la crescita c’è ma non è esponenziale. Le nostre mille postazioni di intensiva sono pronte, ma il vero tema è il personale medico”. Il governatore è poi tornato sulla divisioni in fasce: “Il salto lo si fa su due fronti: sanitario e distanziamento sociale. Siccome il fronte sanitario regge, dobbiamo lavorare sul distanziamento. Se siamo bravi in un paio di settimane i risultati si vedono. Ma se continua così non ne usciamo. Non escludo un’ordinanza per restrizioni per evitare gli assembramenti che si sono visti nel fine settimana. Ma prima ci confronteremo con i sindaci dei comuni capoluogo, e poi vedremo cosa fare per prendere un provvedimento coordinato e uguale per tutti. Prima di prenderlo, però, voglio sentire cosa dicono i sindaci”. Novità sul fronte dei test: “Da domani il Veneto inserirà anche i test rapidi nel numero dei tamponi per il Covid – attualmente comprende solo i molecolari – perché sono migliaia ogni giorno, altrimenti il dato ci penalizza rispetto ai positivi”. Mediamente, vengono effettuati circa mila tamponi molecolari al giorno: la metà sono rapidi. Quanto alle minacce ricevute, Zaia ha liquidato l’argomento: “Ringrazio tutti per la vicinanza, non ne faccio una questione di martirio. Andiamo avanti a lavorare per il rispetto dei cittadini”. Solidarietà da parte di tutti i partiti.