Zaia: chiudere ufficio complicazioni Per il presidente è urgente agevolare i ricongiungimenti familiari dei profughi ucraini

“I civili ucraini in fuga dalla guerra che stanno arrivando in Veneto e in tutta Italia hanno bisogno di aiuto immediato. Per prima cosa è quindi necessario evitare le complicazioni burocratiche prodotte dall’ufficio complicazione affari semplici nazionale”.
Lo ha detto il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, partecipando stamane alla manifestazione per la pace indetta dai giovani della Coldiretti in prossimità della Fiera di Verona, dove è in corso Fieragricola 2022.
“Per i profughi – ha aggiunto Zaia – è ad esempio necessario attuare subito una deroga al super greenpass, che non possono ovviamente avere perché, anche i vaccinati, lo sono con lo Sputnik. L’Ema deve riconoscere al più presto questo vaccino altrimenti si troveranno di fronte a un blocco insuperabile di tipo sanitario”.
“Ma non basta – ha incalzato Zaia – perché è necessario facilitare al massimo, con una sburocratizzazione d’emergenza, le assunzioni di chi è arrivato e cerca lavoro. Io stesso sto ricevendo offerte e disponibilità dal mondo del turismo, dell’impresa, del commercio e deve essere fatto in modo che chi vuole assumere lo possa fare velocemente e senza lacci burocratici”.
Sul tema della sburocratizzazione il presidente della Regione Luca Zaia ha partecipato in videoconferenza, a un vertice tra la Conferenza dei Presidente della Regioni e delle Province Autonome e il Capo della Protezione Civile Nazionale, Fabrizio Curcio in cui è stata affrontata l’emergenza profughi che, sempre più numerosi, stanno giungendo con mezzi propri in Italia.
“I profughi – ha aggiunto Zaia – arrivano pressochè in tutte le regioni italiane e, secondo stime attendibili, ne sono attesi circa 700 mila. Abbiamo perciò deciso di avviare dei Piani Operativi Regionali di Protezione Civile per coordinare al meglio l’accoglienza. Alcune Regioni – ha proseguito – saranno interessate più di altre soprattutto dai ricongiungimenti famigliari, e tra queste c’è il Veneto, dove risiedono migliaia di immigrati e lavoratori ucraini. Anche per questo chiediamo sburocratizzazione, per tarare al meglio i nostri interventi sul territorio, naturalmente nel rispetto di un necessario coordinamento nazionale”.
“I ricongiungimenti famigliari – ha proseguito Zaia – sono al momento la realtà più diffusa di questa tragedia e quindi servono strumenti agili e veloci per superare i lacci burocratici e rendere il più facile possibile il riunirsi delle famiglie”.
Zaia ha inoltre ribadito, come già detto stamane a Verona nel corso di una manifestazione per la pace indetta dai Giovani Coldiretti, che “è necessario ad esempio rivedere il decreto nazionale flussi per favorire le assunzioni dei profughi che cercano lavoro (in Veneto io stesso ho ricevuto disponibilità da tutto il mondo imprenditoriale, turistico, agricolo); che l’Ema riconosca la validità del vaccino anti Covid Sputnik, utilizzato in Ucraina, per non creare ulteriori difficoltà sul piano della sanità pubblica; che sia attuata in fretta una deroga al super green pass, che nessuno di questi disperati può ovviamente avere. Peraltro, almeno in Veneto, la sorveglianza sanitaria è già ampiamente organizzata e attuata, come si è visto nel caso delle tre famiglie arrivate ieri a Conegliano”.