You, Nothing. Tra Verona e il Belgio E’ uscito a dicembre “Lullaby”, l’ultimo disco, un “assaggio” del prossimo album

Una band originaria di Verona che ora si divide tra la città scaligera e il Belgio. Gli You, Nothing. nascono nel settembre 2019 dall’unione di quattro artisti: Gioa Podestà (voce e chitarra ritmica), Federico Costanzi (prima chitarra e keyboard), Nicola Poiana (batteria) e Giulia Cinquetti (basso).
Da subito, il gruppo decide di misurarsi con la creazione di materiale inedito. Dopo sei mesi si ritrova già con in mano delle tracce per il primo LP. Quindi, passa alla sala di registrazione nel luglio del 2020. Il primo disco, “Lonely // Lovely”, esce infine il 7 maggio del 2021. L’ultima pubblicazione degli You, Nothing. è il pezzo “Lullaby”. Disponibile dallo scorso 11 dicembre, è un primo assaggio del loro disco di prossima uscita.
Descrivete un po’ “Lullaby” …
Federico: “Il brano parla di un amore, di quello spontaneo tra due persone che si incontrano, escono insieme e si piacciono. Un amore che si sviluppa, spontaneo, leggero, un po’ malinconico. Unito alla musica sempre ispirata soprattutto agli Slowdive e ai My Bloody Valentine. Abbiamo realizzato il video in Belgio, a Mechelen e Anversa, dove vive Gioia.”
Gioia: ”Il video segue un po’ le sonorità della canzone, un po’ malinconiche. Ci sono questi colori, queste riprese degli edifici. In Belgio ci sono tutti colori sul grigio, abbastanza tristi, malinconici. Volevamo riprendere queste sensazioni. L’abbiamo realizzato in autonomia con un iPhone 12. Poi è stato montato da Federico”.
Qual è il vostro processo creativo?
Federico: “Principalmente parto io a scrivere i pezzi. Do la prima bozza a livello musicale. Il testo lo scrivo io o, molto spesso, Gioia. Ci passiamo il pezzo e poi in sala prove lo sviluppiamo ulteriormente assieme agli altri”.
Gioia: “Comunque sì, generalmente partiamo sempre dalla musica di Federico”.
Come vi organizzate con un membro della band che vive all’estero?
Gioia: “È da 8 mesi che sono via. Il Covid ci ha fatto fin da subito lavorare tanto a distanza. Durante il lockdown si lavorava di passaggi, di parti di canzoni. Ognuno registrava la sua parte a casa e poi si metteva tutto assieme fino al giorno in cui ci si poteva trovare in sala. Quindi, già eravamo abbastanza abituati. Per fortuna perché, comunque, la maggior parte delle band fa il 90% del lavoro in sala. Adesso scendo più o meno una volta al mese, due volte se c’è qualche data”.
La canzone che secondo voi più vi rappresenta?
Federico: “Per me è ‘Lullaby’ perché l’ho scritta interamente dal testo, alla melodia, all’arrangiamento e l’ho scritta per la mia ragazza. Quindi mi sta molto a cuore”.
Gioia: “Nel primo album c’è una canzone che è rimasta molto nel cuore a me, Nicola e Giulia, e comunque è piaciuta tanto perché abbiamo raggiunto un sacco di riscontri. È “Reflectie”. Come sonorità si avvicina molto a ‘Lullaby’. Cercheremo di continuare in questa direzione a livello sonoro ecc … “
Com’è stato finire in uno dei più celebri magazine musicali italiani, “Rumore”?
Gioia: “Hanno parlato di noi due volte. È una figata. Fa piacere perché ci sono sempre grandissimi nomi sopra. Quindi, trovare anche solo un trafiletto con una recensione è fantastico. Tra l’altro, con l’uscita del primo album ci hanno fatto proprio anche un articoletto più grande ed è stato veramente bellissimo”.
Nicola: “Però lo vediamo come un punto di partenza, non d’arrivo”.

Giorgia Silvestri