Pagina 43, Gazzetta dello Sport di ieri. “Verona sta volando”. E nel sottotitolo: “Miracolo in 12 mesi, dalla coda alle prime quattro”. Beh, roba da stropicciarsi gli occhi. Intanto, Keita e compagni si sono assicurati un posto nelle finali di Coppa Italia (28 e 29 dicembre), dove giocheranno in casa la prima partita. E poi, cominciano davvero a guardare la realtà con occhi diversi. “Senza perdere l’umiltà”, garantisce il “vecchio” Raphael de Oliveira, campione senza confini e senza tramonto. “Bellissimo” osserva Luca Spirito. “Penso che nessuno all’inizio ci potesse pensare, ma non c’è pericolo che qualcuno perda di vista la nostra dimensione. Ce la vogliamo godere, assieme alla nostra gente che ci segue sempre con grande affetto. Quanto alla finale di Coppa, me la immagino come una grande festa che vogliamo vivere con il pubblico”. Sono bastati 12 mesi, per cambiare prospettiva. Dodici mesi, il lavoro della società, la bravura di Stoytchev e alcune scelte fondamentali. Perchè se a un collettivo di ottimo livello aggiungi Keita e Sapohzkov, cioè due super, il gioco è fatto. “Ma adesso, pensiamo al Piacenza, sabato sera. Guai fermarsi su quello che abbiamo fatto” dicono tutti. Sembra di sentire coach Stoytchev. Tutti per uno, uno per tutti. E la favola non è certo finita qui…