Noumory Keita è uno dei nuovi importanti acquisti di WithU Verona Volley. Alto 2,07m, nato in Mali nel 2001 e cresciuto poi in Francia, è attualmente il giocatore che domina la classifica degli ACE con ben 42 battute andate a segno. Ha anche vinto il premio Campione d’Inverno 2022/2023 della “Distributori al Risparmio Viva Verona Cup” e fino al 2024 sarà sotto contratto col club scaligero. Prima del suo arrivo a Verona, Noumory ha giocato per la Serbia e per l’ Uijeongbu KB Insurance Stars (Sud Corea). Com’è nata la tua passione per il volley? Quando e come hai capito che saresti potuto diventare un giocatore professionista? Ho iniziato grazie a mio zio, giocava per una squadra in Francia. Ora non gioca più ma è tutt’ora uno dei miei giocatori preferiti. Vedere il modo in cui si divertiva mentre giocava mi ha ispirato. Parlando dell’esperienza in Corea, quanto sono diversi i campionati coreani e stranieri rispetto a quello italiano? È tutto diverso. Il campionato italiano è formato da squadre forti che hanno giocatori forti, ecco perché tutti vogliono giocare in questo campionato. All’estero, soprattutto in Corea, le squadre veramente forti sono solo un paio, come i giocatori. Qua è tutto diverso. I giocatori sopra la media ci sono in ogni squadra. È stata un’esperienza molto formativa perché la squadra in cui giocavo non mi forzava mai. Non avevo pressioni su come dovevo performare. Mi hanno dato sempre modo di capire da solo chi ero e come volevo giocare in campo. Cosa ti aspetti da questa nuova esperienza in WithU Verona Volley? Sei già stato mvp tante volte… Essere l’MVP non è quello che mi interessa maggiormente. È un riconoscimento importante ma quello che interessa a me è assicurarmi di aver fatto il meglio per il team, non per me stesso. Se arriviamo alla finale voglio vince per la squadra, sapendo che ci siamo aiutati a vicenda. Non serve a niente sentirmi bravo da solo, nessuno può portare a casa una vittoria da solo. C’è qualcuno che gioca nel campionato italiano che senti di poter dire essere il più forte o quello a cui ti ispiri? Leon del Perugia credo sia uno dei giocatori più forti. Ha tecnica, forza, è preciso. Ho sempre guardato a lui come un modello a cui ispirarmi, ma non voglio fermarmi a questo. Idealmente vorrei fare ancora meglio di lui, sto lavorando sodo. Credo che se ti impegni niente sia impossibile. Coach Radostin ti ha cambio di ruolo rimettendoti come opposto. Sei anche in top alla classifica Ace Fare l’opposto è il mio ruolo. In Corea ho fatto quello, ma in ogni caso cambia poco, la posizione non conta. Se il coach ritiene che io debba spostarmi in una posizione piuttosto che in un’altra va bene, l’importante è vincere. L’essere in cima alla classifica degli ACE mi rende contento. Servire mi piace molto e nel tempo ho potuto perfezionare la tecnica. Qual è il tuo bilancio dopo i primi 6 mesi a Verona? In questo club sto imparando tantissimo. Sto crescendo, mi confronto ogni giorno con persone che hanno qualcosa da insegnarmi. Tutti in questa squadra giocano per dare sempre il loro meglio e tutti siamo liberi di esprimere il nostro potenziale. Questo vale anche fuori dal campo, ovviamente. Viviamo assieme, usciamo assieme. Il team si costruisce ogni giorno e tra di noi siamo molto legati. C’è qualcosa di te che credi pochi sappiano o capiscano? Se c’è una cosa che pochissimi riescono a capire di me è la quantità di tempo che uso pensando. Penso a soluzioni di continuo, mi reputo una persona molto pratica e analitica e secondo me funziona, è un metodo vincente!
Vanessa Righetti