Volontari in azione in Adige e sul lago Alla simulazione hanno partecipato in 500 distribuiti in 53 gruppi. “C’è bisogno di tutti”

Quella della Protezione civile è una macchina che non può permettersi di sbagliare. Ne va della vita delle persone dell’integrità dei territori e delle abitazioni. Per questo deve essere rodata in modo costante, solo così anche le più gravi emergenze saranno affrontate al meglio e si potranno evitare o perlomeno limitare i danni. A ciò è servita la maxi esercitazione che domenica ha interessato i Corpi della Protezione civile di Verona e Provincia e che li ha visti impegnati in tutto il territorio veronese. Una ventina i cantieri in funzione prima dell’alba, 8 quelli strettamente operativi con i volontari in azione sull’Adige, sulle acque del Lago di Garda o sui ponti cittadini, simulando salvataggi e operazioni di soccorso. I volontari. Quelli che ieri hanno partecipato all’esercitazione erano 500 distribuiti in 53 gruppi e coordinati da una cinquantina di funzionari, mai così tanti negli ultimi anni. Sono loro l’anima e la forza della Protezione civile, riconosciuta eccellenza del nostro Paese.
Di volontari c’è sempre bisogno e l’esercitazione di ieri aveva anche questo scopo, sensibilizzare i cittadini, soprattutto i più giovani, su un tema che riguarda tutti.
Lo hanno evidenziato anche il sindaco Damiano Tommasi e l’assessora alla Sicurezza e Protezione civile Stefania Zivelonghi durante il tour che ieri li ha visti seguire le simulazioni partendo dalla Centrale Operativa al Quadrante Europa. “La capacità d’intervento e soprattutto quella di saper mobilitare cittadine e cittadini motivandoli rappresenta anche un modo per la comunità di conoscersi meglio e di far capire che c’è spazio per tutti e per tutte le professionalità, ciascuno con la propria disponibilità”, ha detto il sindaco Tommasi.
Michele Taioli, Consigliere provinciale con Delega alla Protezione Civile: “L’esercitazione Storm serve a verificare l’operatività di attrezzature e volontari. Rappresenta anche un test importante per la catena di comando, che in questo modo può controllare sul campo l’efficienza del coordinamento. Sono verifiche strategiche, per trovarsi poi preparati ad affrontare nel migliore dei modi le emergenze reali”.