Si accendono i riflettori sull’Associazione veronese di Fibromialgia, che fin dalla nascita si è fatta portavoce con le varie Istituzioni affinché questa malattia venga riconosciuta quale cronica e invalidante.
Oggi, in occasione della Giornata mondiale della Fibromialgia, l’AISF (Associazione italiana sindrome fibromialgica) promuove su tutto il territorio nazionale l’iniziativa “Illuminiamo la Fibromialgia”. L’evento, che consiste nell’illuminare di viola piazze e monumenti in tutta Italia, si pone l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni del paziente fibromialgico, sofferente di una patologia non riconosciuta e spesso trascurata, che la pandemia ha contribuito ad aggravare ulteriormente.
Anche il Comune di Verona aderisce alla Giornata, illuminando di viola il palazzo della Gran Guardia.
L’iniziativa è stata presentata oggi in municipio dal sindaco Federico Sboarina, insieme alle volontarie veronesi di Aisf Elena Fraccaroli, Rosanna Busato e Viviana Bertazzi. Ospite d’eccezione, il vescovo di Verona monsignor Giuseppe Zenti, particolarmente sensibile alla tematica. Presente anche Mauro Spada, sostenitore dell’iniziativa.
“Mi farò parte attiva per portare avanti la vostra causa – ha detto il sindaco rivolgendosi alle volontarie dell’associazione-. Una malattia come questa, che provoca forti dolori diffusi in tutto il corpo, non può non essere riconosciuta dal Servizio Sanitario Nazionale come malattia cronica e invalidante. Mi faccio carico di portare avanti l’istanza in Regione e nelle altre sedi competenti”.
“Nessuno deve vivere nel dolore- ha aggiunto monsignor Zenti -. Questa è una malattia invisibile, perché arreca un dolore che non si vede ma che non ti molla mai. Una sindrome di cui ancora non si sa molto, anche se il numero di persone che ne soffrono è in aumento. Bene la Giornata mondiale per sensibilizzare le istituzioni e dare forma e sostanza all’appello dell’Aisf”.
“Ringraziamo il sindaco per aver accolto subito la nostra richiesta e per la grande sensibilità dimostrata – ha detto Elena Fraccaroli -. La pandemia ha purtroppo peggiorato la situazione di alcuni malati, per questo non vogliamo più essere invisibili e coinvolgere più istituzioni possibili nella nostra battaglia”.