Verona contro provincia, borgo cittadino contro la capitale della Bassa. Domenica, inizio alle 18 e 30, al Gavagnin Nocini di Borgo Venezia va in scena il derby di serie C tra la Virtus Verona e il Legnago.
Sfida importante sulla strada dei rispettivi obiettivi. La Virtus, reduce dal successo esterno contro l’Alessandria, vuole assolutamente inserirsi nella zona playoff.
Dopo un inizio campionato scoppiettante i rossoblù hanno perso terreno dalle posizioni di vertice ma i 31 punti sinora conquistati permettono alla Virtus di occupare la settima casella in classifica, un andamento certamente soddisfacente e una posizione all’interno dei playoff, vi accedono, infatti, le prime dieci.
Anche il Legnago arriva al derby sulla scorta di un ottimo risultato, lo 0-0 interno contro il Padova, secondo in graduatoria. Legnago che di punti ne ha 26 e si trova in una posizione ibrida. Tre punti di vantaggio dalla zona playout, tre di svantaggio dal playoff, ultima posizione utile occupata, in questo momento, dai brianzoli del Renate.
È un derby che può dire molto sul futuro della stagione per entrambe le formazioni veronesi. Si sfidano anche i due allenatori, storie agli antipodi, destini comuni.
Gigi Fresco è al timone della Virtus dal lontano 1982. Sia come allenatore che come presidente, un unicum nella storia del calcio non solo italiano. Una carriera costruita all’interno di un borgo cittadino perché Fresco in passato ha rivestito anche i panni dell’amministratore pubblico essendo stato presidente della Sesta circoscrizione, dove è inserita Borgo Venezia, ai tempi del sindaco Paolo Zanotto.
La Virtus è una sua creatura, una società in grado di raggiungere il professionismo scalando tutte le categorie dilettantistiche. Sulla panchina del Legnago siede invece, un cittadino del mondo.
Massimo Donati, infatti, è nato in Friuli, a San Vito al Tagliamento, ma con il calcio ha girato ovunque. Giovanissimo ha debuttato nel calcio professionistico con l’Atalanta quindi campionati con il Milan, Parma, Torino, Sampdoria, Messina, Bari, Palermo e anche Verona sponda Hellas, senza dimenticare gli anni in Scozia da giocatore prima con il Celtic poi l’Hamiltom Academy, società con la quale ha iniziato la carriera da allenatore, passata sempre in Scozia con il Kilmarnock prima di rientrare in Italia alla Sambenedettese.
A Legnago ha vinto campionato di serie D riportando la squadra della Bassa veronese nel calcio professionistico. Due mondi diversi, due filosofie non solo calcistiche, profondamente diverse. Una partita nella partita. Virtus Verona che poggia sul talento offensivo di un’altra storia tutta da raccontare, quella di Matteo Casarotto, vicentino, pescato dai rossoblù nei dilettanti del Montecchio e che ha già realizzato otto reti. Di contro un Legnago che si affida un undici compatto in cui svetta il giovane portiere, 20 anni, Mattia Fortin, padovano, figlio d’arte, il papà Marco ha difeso i pali di Vicenza e Cagliari, decisivo nell’ultima sfida, con la parata sul rigore di Liguori.
Mauro Baroncini