Su proposta dell’assessore alla Sanità e alle Politiche sociali Manuela Lanzarin, la Giunta Regionale del Veneto ha approvato l’articolazione organizzativa delle strutture di accoglienza e sostegno per le donne vittime di violenza. L’atto è il frutto della ricognizione annuale per l’aggiornamento del quadro dei servizi in questo ambito, diffusi su tutto il territorio della Regione.
Attualmente in Veneto sono operanti 26 centri antiviolenza (CAV) e 38 sportelli dedicati; complessivamente 64 punti di ingresso a cui le donne possono rivolgersi. La rete comprende, poi, 28 case rifugio per un totale di 76 camere. Queste ultime sono residenze a cui la donna può ricorrere, anche in compagnia di figli minori, e interrompere il rapporto violento conducendo una vita in sicurezza. Ecco la rete delle strutture è territorialmente distribuita nei territori provinciali.
Case Rifugio: Belluno 2; Padova 8; Rovigo 1; Treviso 3; Venezia 3; Vicenza 8; Verona 3.
CAV: Belluno 1 (Ponte nelle Alpi); Padova 5 (Cittadella, Rubano, Piove di Sacco, Padova, Este); Rovigo 1 (Rovigo); Treviso 5 (Castelfranco, Montebelluna, Treviso, Vittorio Veneto, Quinto di Treviso); Venezia 6 (San Donà di Piave, Venezia, Venezia, Noale, Portogruaro, Chioggia); Vicenza 5 (Vicenza, Cogollo del Cengio, Asiago, Schio, Bassano del Grappa); Verona 3 (Verona, Verona, Legnago).
Sportelli: Belluno 3 (Belluno, Feltre, Sedico); Padova 7 (Camposampiero, Vigodarzere, Abano Terme, Cadoneghe, Conselve, Montagnana, Solesino); Rovigo 2 (Adria, Lendinara); Treviso 4 (Asolo, Pieve di Soligo, Valdobbiadene, Vedelago); Venezia 8 (Jesolo, Musile, Venezia Cannareggio, Lido di Venezia, Mira, Venezia, Mirano, Cavarzere); Vicenza 8 (Arzignano, Bassano del Grappa, Belvedere di Tezze, Cassola, Lusiana Conco, Marostica, Pozzoleone, Valbrenta); Verona 6 (Bussolengo, Caprino Veronese, Negrar, Pescantina, San Giovanni Lupatoto, Sona).
“L’attenzione verso questa piaga sociale è massima da parte della Regione – conclude l’Assessore – come conferma la copertura di risorse garantita con l’erogazione di fondi regionali 2022 per 1 milione di euro, in aumento di 300mila euro rispetto al 2021, e prevedendo analoga copertura finanziaria nel 2023. Copertura che si accompagna alla programmazione dei fondi statali per circa 2 milioni 355 mila euro. La consapevolezza di poter intervenire con risorse certe, infatti, è il primo dovere verso le vittime per poter agire con l’assistenza necessaria’’.