La presentazione venerdì alle 20.30 al centro Tommasoli
Su proposta del Partito Democratico, prima firmataria Fabrizia Giuliani, è legge il “Codice Rosa”, ovvero il percorso protetto di cura e di ascolto e, quindi, di tutela per le vittime di violenza all’interno dei pronto soccorso in tutta Italia.
La norma prevede l’adozione a livello nazionale di un protocollo già esistente come best practice in molte Asl. In pratica, identifica un percorso di accesso al pronto soccorso riservato a tutte le vittime di violenze che, a causa di particolari condizione di fragilità, più facilmente possono diventare vittime di violenza e discriminazioni sessuali: donne, uomini, adulti e minori che hanno subito maltrattamenti e abusi.
L’obiettivo è quello di coordinare e mettere in rete le diverse istituzioni e competenze, per dare una risposta efficace già dall’arrivo della vittima al pronto soccorso.
La particolare procedura non obbliga le donne a denunciare, ma solo a tutelarle.
Il Codice Rosa non sostituisce quello di gravità, ma viene assegnato insieme a questo da personale addestrato a riconoscere segnali non sempre evidenti di una violenza subita anche se non dichiarata.
Quando viene assegnato un Codice Rosa, si attiva il gruppo operativo composto da personale sanitario (medici, infermieri, psicologi) e dalle forze dell’ordine. Il gruppo operativo dà cura e sostegno alla vittima, avvia le procedure di indagine per repertare gli elementi di prova e individuare l’autore della violenza e se necessario attiva le strutture territoriali. In questo modo si riducono i tempi di indagine e si attiva la rete territoriale per la presa in carico successiva all’intervento di pronto soccorso.
Al codice è dedicata una stanza apposita all’interno pronto soccorso, la Stanza Rosa, dove vengono create le migliori condizioni per l’accoglienza delle vittime.
Venerdì 22 gennaio alle ore 20,30 presso il Centro Tommasoli, via Perini, 7 in Borgo Venezia, ci sarà un confronto pubblico con l’on. Fabrizia Giuliani, titolare della proposta, la professoressa universitaria veronese Olivia Guaraldo ed i deputati PD Vincenzo D’Arienzo e Alessia Rotta. Nel corso del serata ci saranno testimonianze ed esperienze di tutela.
La norma prevede l’adozione a livello nazionale di un protocollo già esistente come best practice in molte Asl. In pratica, identifica un percorso di accesso al pronto soccorso riservato a tutte le vittime di violenze che, a causa di particolari condizione di fragilità, più facilmente possono diventare vittime di violenza e discriminazioni sessuali: donne, uomini, adulti e minori che hanno subito maltrattamenti e abusi.
L’obiettivo è quello di coordinare e mettere in rete le diverse istituzioni e competenze, per dare una risposta efficace già dall’arrivo della vittima al pronto soccorso.
La particolare procedura non obbliga le donne a denunciare, ma solo a tutelarle.
Il Codice Rosa non sostituisce quello di gravità, ma viene assegnato insieme a questo da personale addestrato a riconoscere segnali non sempre evidenti di una violenza subita anche se non dichiarata.
Quando viene assegnato un Codice Rosa, si attiva il gruppo operativo composto da personale sanitario (medici, infermieri, psicologi) e dalle forze dell’ordine. Il gruppo operativo dà cura e sostegno alla vittima, avvia le procedure di indagine per repertare gli elementi di prova e individuare l’autore della violenza e se necessario attiva le strutture territoriali. In questo modo si riducono i tempi di indagine e si attiva la rete territoriale per la presa in carico successiva all’intervento di pronto soccorso.
Al codice è dedicata una stanza apposita all’interno pronto soccorso, la Stanza Rosa, dove vengono create le migliori condizioni per l’accoglienza delle vittime.
Venerdì 22 gennaio alle ore 20,30 presso il Centro Tommasoli, via Perini, 7 in Borgo Venezia, ci sarà un confronto pubblico con l’on. Fabrizia Giuliani, titolare della proposta, la professoressa universitaria veronese Olivia Guaraldo ed i deputati PD Vincenzo D’Arienzo e Alessia Rotta. Nel corso del serata ci saranno testimonianze ed esperienze di tutela.