VINITALY GIOCA PER L’EXPORT Il vino è il prodotto agroalimentare che registra di gran lunga il miglior saldo commerciale con un surplus di 5 miliardi

Con una quota di mercato del 21%, l’Italia che si presenta quest’anno a Vinitaly (Veronafiere 9-12 aprile; www.vinitaly.com) si conferma il secondo Paese esportatore di vino nel mondo, per un valore registrato nel 2016 di oltre 5,6mld di euro e una crescita sull’anno precedente del 4,3%. Il vino è anche il prodotto agroalimentare che registra di gran lunga il miglior saldo commerciale con un surplus che supera i 5,3mld. Una superpotenza enologica che trova a Veronafiere il proprio habitat commerciale per l’export. Nel 2016 su 130mila visitatori, 49mila erano operatori esteri di cui 28 mila buyer da 140 Paesi. «L’impegno diretto di Vinitaly sul fronte dell’incoming dei trader è imponente – sottolinea il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese –, con una selezione che si è svolta in 35 Paesi ritenuti dagli espositori più interessanti per l’export. Un’ulteriore accelerazione sul fronte del business che Vinitaly si sente di dover sostenere in un momento cruciale per l’export del vigneto Italia nel contesto di una congiuntura internazionale che sta ridisegnando la geografia del mercato». Per il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani: «Lo scacchiere della domanda mondiale sta cambiando in modo più significativo rispetto al passato, basti pensare che dal 2010 a oggi il mercato italiano nei Paesi extra-Ue è cresciuto in valore del 51% mentre l’incremento della domanda Ue nello stesso periodo è stato del 38%. Ma non basta, serve lavorare sul brand e quindi sul prezzo medio – ancora troppo basso – e recuperare terreno su alcuni mercati emergenti come la Cina».