Ha suscitato grande interesse l’anticipazione della Cronaca di Verona su una imminente svolta per il recupero di Villa Pullè, che era di proprietà Inps fino al 2018, una perla del nostro patrimonio che versa da decenni in degrado a Chievo e che invece con l’immobile di prestigio e il grande parco potrebbe essere una preziosa risorsa per collettività. Come anticipato, la società Invimit, società di gestione del risparmio del Mef, Ministero economia e finanze, che si occupa di valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico al fine di contribuire all’abbattimento del debito, presenterà entro un mese alla Soprintendenza e al Comune i propri progetti per trasformare Villa Pullè in una Senior house. Vale a dire che saranno realizzati miniappartamenti per anziani autosufficienti con tutti i servizi conseguenti e recupero del parco. “Finalmente l’annoso problema di Villa Pullè troverà una soluzione!”, plaude la capogruppo di Fare a Palazzo Barbieri Patrizia Bisinella, commentando la notizia dell’accelerazione da parte della Società Invimit, che entro un mese presenterà a Comune e Soprintendenza il suo progetto di realizzazione di una Senior House per autosufficienti all’interno della storica dimora. Bisinella si occupa del problema dal 2017, avendo sempre sollecitato le Istituzioni preposte coinvolgendo in ogni step il Comitato Cittadini per Villa Pullè attraverso il suo presidente Silvano Pietropoli. “Dopo l’accordo di programma tra Inps, Comune e Ministero siglato ancora dalla Giunta Tosi nel 2016, non vi erano stati passi in avanti e tutto sembrava essersi fermato. Nel 2019 la Giunta Sboarina accolse un nostro ordine del giorno che la impegnava ad attivarsi con la Prefettura per mettere a terra un tavolo tecnico che coinvolgesse tutti gli enti preposti e i cittadini della zona, accoglimento cui fece seguito un nostro incontro dal Prefetto con i rappresentanti del Comitato e qualche sopralluogo da parte degli Assessori di allora nella zona. Poi il vuoto”. “Leggere oggi -prosegue Bisinella – che le nostre istanze e le richieste dei cittadini vengono accolte in un progetto di riqualificazione urbana che risponde anche alle sempre più pressanti esigenze di supporto alla solitudine nella terza età è una notizia che ci riempie di soddisfazione. Bene la riqualificazione e benissimo il fine sociale di un luogo che da sempre è votato alla comunità. Da parte nostra saremo sempre pronti ad un proficuo confronto”. La notizia anticipata dalla Cronaca di Verona in merito a Villa Pullè è stata accolta con soddisfazione anche nel mondo ambientalista che da anni chiede un recupero di questo patrimonio di Chievo. “Un’ottima notizia -afferma Giorgio Massignan, già presidente di Italia Nostra e coordinatore dell’osservatorio Veronapolis – sarebbe ora che Villa Pullè venisse restaurata e utilizzata. Permettere che un edificio architettonicamente e storicamente prezioso come Villa Pullè sia abbandonato all’incuria e alla fatiscenza è ingiustificabile. La destinazione prevista -prosegue Massignan riferendosi al progetto di Senior house- risponde alla necessità delle persone anziane e all’invecchiamento della popolazione”. Nell’aprile 2024 si era svolto un sopralluogo della commissione consiliare presieduta da Pietro Trincanato insieme con l’assessora all’Urbanistica Barbara Bissoli per capire le possibilità di utilizzo dell’immobile e della grande area verde. La vicesindaca aveva spiegato che “Villa Pullè è soggetta a un vincolo monumentale esteso a tutto il parco ed è oggetto di una scheda norma per una riqualificazione a uso residenziale declinato al senior housing. Di grande interesse è anche il parco che attende di essere fruibile per la cittadinanza”.