Il complesso di edifici e terreni che oggi si presentano a coloro che li vogliono visitare, forma il centro delle proprietà della famiglia Pompei.
Gerolamo Pompei come riconoscimento dei suoi meriti militari viene nominato assieme ai suoi discendenti, conti di Illasi.
L’investitura, concedeva anche ai Pompei signoria sul castello, giurisdizione sul territorio e il titolo appunto di conti di Illasi. L’ordinamento feudale restò in vigore fino al 1797, anno della caduta della Serenissima, mentre la famiglia Pompei si estinse nel 1851, mantenendo i rami dei conti Sagramoso Perez-Pompei e dei marchesi Carlotti.
Villa Sagramoso Perez Pompei sorse alla fine del ‘600 per volere di Giunio III, Conte di Illasi, e fu commissionata all’ architetto Pellesina, che fu anche autore di parti della reggia di Versailles, di Villa Sigurtà e della chiesa di S. Nicolò a Verona.
La dimensione attuale della villa fu costruita nel 1737 dalla famiglia Pompei.
Ha l’ aspetto di un palazzo di città con un corpo centrale a tre piani con un portico con cinque archi e da due ali, lunghe barchesse e scuderie.
Al piano nobile si collocano nove grandi finestre rettangolari inserite in specchiature, disposte a distanza regolare tra loro. Lo stesso schema compositivo si ritrova nelle aperture del sottotetto, che assieme alla cornice modanata di gronda chiudono il prospetto della facciata.
Le due ali sono arretrate rispetto al fronte principale. La parte più antica del complesso è l’ala di sinistra e risale al 1615.
Al primo piano troviamo un alto loggiato dorico e un grande arco d’ingresso in bugnato al piano terra, al cui interno troviamo grandi saloni, gallerie e stanze decorate da un ciclo di affreschi settecenteschi.
Decorazioni neoclassiche abbelliscono la sala da pranzo e il salotto al piano terra.
La villa è circondata da un parco secolare con 60 ettari di giardino all’italiana che al suo interno ha un ampio sentiero della lunghezza di 5 km che parte dalla villa e conduce fino al castello scaligero.
La vegetazione in parte è spontanea, in parte potata con regolarità.
Lungo il cammino si può intravedere un fossato che un tempo era un laghetto, con la stessa forma del lago di Garda.
Il padiglione in stile orientale che un tempo ospitava le serre, adiacente al giardino all’italiana, è stato recentemente trasformato in ristorante.
Gran parte delle stanze all’interno del palazzo risultano decorate da affreschi tra cui si segnalano quelli di Tommaso e Andrea Porta, dei fratelli Lorenzi e del Cignaroli.
Il progetto originale prevedeva che ai lati del palazzo vi fossero due ali simmetriche, a due piani, con doppio loggiato ad archi.
Di queste solo quella orientale fu costruita.
Unito alla villa era anche il castello di Illasi, al quale si accedeva tramite un lungo e rettilineo viale delimitato da cipressi che partiva da un ampio giardino all’italiana.
Il nome deriva dai suoi proprietari.
Gli ultimi sono i Sagramoso, che ancora oggi risiedono nella villa, discendenti dei Perez che ereditarono la dimora.
Tiziano Brusco