Il Partito Democratico provinciale esprime pieno apprezzamento per la scelta del Sindaco Andrea Tuzza e della Giunta di Villa Bartolomea che, di intesa con la Prefettura di Verona, hanno deciso di aprire un nuovo centro di accoglienza per donne e bambini presso l’ex asilo di Spinimbecco, occupando un piano dell’attuale centro diurno dell’Ipab. Una iniziativa a costo zero per le casse comunali e pienamente sostenibile per la comunità, che in questo momento di forti tensioni sociali che, come abbiamo visto, rischiano di assumere i contorni della questione razziale, si carica di un significato e un valore enormi, denotando il coraggio e la lungimiranza di amministratori che affrontano le sfide poste dal fenomeno migratorio, strutturale e irreversibile, anziché voltarsi dall’altra parte, o peggio, dare adito ad assurde teorie che parlano di scontri di civiltà. “Le problematiche si affrontano compatibilmente con i mezzi a disposizione; nasconderle o ignorarle non è mai una soluzione” dichiara il Sindaco Andrea Tuzza, sintetizzando lo spirito dell’iniziativa. “In un momento in cui prevale la chiusura, Villa Bartolomea sceglie l’accoglienza come frutto di un progetto di integrazione sostenibile, adeguato per tipologia e numeri, riaffermando l’importanza di soluzioni condivise e partecipate in luogo di quelle calate dall’alto, che comunque sarebbero arrivate”. Ipotizzando una diffusione su scala provinciale, il “modello Villa Bartolomea” potrebbe fornire, senza grande sforzo e in maniera socialmente sostenibile, una soluzione di accoglienza per almeno 1.200-1.500 richiedenti asilo, un numero non lontano dai 1.600 che risultavano effettivamente ospitati nei centri di accoglienza scaligeri nell’estate 2023, nel pieno dell’emergenza sbarchi, ma vale ricordare che nel recente passato il territorio scaligero ha sostenuto cifre ben superiori, fino a 3 mila richiedenti asilo. Rispetto alla logica dei grandi centri, l’accoglienza per gruppi discreti consente una migliore gestione delle complesse dinamiche, uscendo finalmente dalla logica emergenziale, oltre che la possibilità per l’ente locale di scegliere i partner con i quali portare avanti i progetti di integrazione. Soprattutto sul lato dell’inserimento lavorativo, i processi possono essere orientati per assecondare le vocazioni produttive del territorio. Nel caso di Villa Bartolomea il centro, che ospiterà otto donne e bambini, sarà gestito dalla cooperativa sociale “Il Samaritano” e dalla onlus “Impastarcì”, in collaborazione con la Prefettura. Senza costi per l’amministrazione comunale, il progetto prevede formazione linguistica e inserimento lavorativo presso la fabbrica di pasta “Impastarcì”, promuovendo l’autonomia delle ospiti e la riqualificazione di un edificio pubblico in collaborazione con l’Ipab. Il Pd veronese ritiene che l’accoglienza sia un dovere morale e un’opportunità per crescere come comunità, oltre che una necessità amministrativa a fronte dei processi, strutturali e irreversibili in corso da anni. La scelta del Sindaco Tuzza è dunque un esempio di buona politica, che affronta i problemi con determinazione e umanità. Ci auguriamo che questa iniziativa ispiri altri comuni e diventi un modello per chi crede e opera per un futuro di solidarietà e collaborazione.