Sul destino del cavalcavia di viale Piave, di cui ci siamo occupati nei giorni scorsi, scoppia lo scontro politico. ma non solo, come è lecito attendersi, tra centrodestra e centrosinistra impegnati in opposte tifoserie, ma anche dentro la maggioranza che appoggia il sindaco Tommasi e l’assessore Benini cominciano a farsi spazio posizioni differenti rispetto alla necessità di investire milioni per sistemare il sovrappasso. Ma vediamo. Dopo la delibera di Giunta che prevede lavori di consolidamento statico a partire dalla prossima primavera e la controproposta dei consiglieri comunali della galassia tosiana di aprire un concorso di idee e progetti per abbattere il cavalcavia e creare una nuova viabilità a raso, prende posizione anche il presidente della Quarta circoscrizione, Alberto Padovani di Fratelli d’Italia. “La proposta di abbattere il cavalcavia di Viale Piave rappresenta un’importante occasione per ripensare la mobilità e la vivibilità del nostro territorio. Mentre fino a qualche anno fa poteva trovare un senso investire ulteriormente su questa infrastruttura, oggi, un intervento di questo tipo rappresenterebbe una soluzione temporanea e non lungimirante. Al contrario, eliminare questa infrastruttura potrebbe offrire una visione completamente diversa del collegamento tra la Fiera e il centro di Verona, trasformando Viale Piave in un unico boulevard di scorrimento che non solo faciliterebbe il transito, ma migliorerebbe anche l’integrazione urbana e l’estetica dell’area”, afferma il presidente. E Padovani aggiunge: “Nonostante il cavalcavia sia situato nel territorio della Quinta Circoscrizione, la sua demolizione avrebbe un impatto positivo anche per la nostra Quarta Circoscrizione. Eliminare quella che oggi rappresenta una vera e propria barriera fisica tra le due aree aprirebbe nuove opportunità di connessione e sinergia. Per questo motivo, ritengo che sia essenziale avviare una riflessione condivisa tra le circoscrizioni coinvolte, per valutare nel dettaglio le implicazioni di questo intervento e lavorare insieme a una soluzione che possa valorizzare appieno il potenziale di questo importante asse viario. Solo attraverso un confronto aperto e costruttivo potremo identificare la strada migliore per il futuro del nostro territorio e dei suoi cittadini”. Una presa di posizione che ha fatto scattare subito l’assessore del pd Federico Benini, con delega alle strade, che ha portato in Giunta la delibera per i lavori. Benini affila i coltelli: “I lavori di manutenzione al cavalcavia di viale Piave sono stati approvati, con un progetto di fattibilità tecnico economica dalla Giunta comunale l’11 febbraio 2020”, vale a dire durante l’amministrazione di centrodestra guidata dal sindaco Federico Sboarina. Il progetto era stato poi finanziato “con delibera di Giunta per 2.100.000 il 27 ottobre 2020”, ricorda ancora Benini. E il “22 dicembre 2022 venne approvato il progetto esecutivo”.
La Sinistra invita a studiare i progetti. L’invito di Welponer e Zanella a Benini a riprendere il piano della Giunta Zanotto
La Giunta Tommasi quindi l’11 luglio scorso ha deliberato “l’adeguamento prezzi con rialzo di 835.000 per un totale di 2.935.000”, spiega Benini. “Quindi in realtà il progetto nasce ed è finanziato proprio da amministrazione Sboarina con assessore Padovani (Marco, papà di Alberto)”. E la proposta di abbatterlo e creare una rotonda a raso? Benini non ha dubbi: “Nel merito della rotonda, è un’assurdità in quanto ora col cavalcavia ci sono due livelli stradali, con la rotonda solo uno”. E quindi portando tutto il traffico su un livello stradale solo, fa capire Benini, la situazione della viabilità diventerebbe più critica ancora. Lo stesso assessore Benini torna poi sull’argomento con un post sul suo profilo Facebook: “La coerenza è quella cosa per cui quando governi finanzi i lavori di manutenzione del sovrappasso di viale Piave e quando sei all’opposizione spieghi che lo stesso deve essere abbattuto”, scrive lanciando una sferzata al centrodestra che aveva appunto licenziato le prime delibere per intervenire sul cavalcavia quando sindaco era Federico Sboarina. Ma la sorpresa arriva scorrendo i commenti a questo post. Perché troviamo per esempio Nadir Welponer, storica bandiera del Pci-Pd, navigato politico che dispensa tuttora preziosi consigli a sindaco e assessori. E Welponer si rivolge direttamente all’assessore piddino: “Federico, lasciamo perdere le contraddizioni delle attuali opposizioni, quel cavalcavia è una bruttura inguardabile alla porta della Cittá, e poi tieni conto che il recupero degli ex Magazzini Generali e della ex Manifattura Tabacchi cambia il contesto paesaggistico, e il cavalcavia è uno sfregio . Pensaci , senza farti condizionare dalle strumentalitá”. Insomma, un chiaro invito a ragionare sui fatti e non per opposte tifoserie. Ma un inviato ancora più esplicito e per di più documentato dai precedenti amministrativi arriva da Remo Zanella, storica anima del sindacato e partecipe da vicino all’amministrazione del sindaco Paolo Zanotto (centrosinistra). Scrive infatti Zanella nel suo commento a Benini: “Rimango convinto, come previsto nel Pat 2006, che la città di Verona sarebbe degna di un boulevard di entrata alla città da sud senza quel sovrappasso inguardabile e con sullo sfondo prossimo una fila di campanili e più avanti la magnificenza della Lessinia!”. E il Piano di assetto del territorio cui fa riferimento Zanella era proprio quello elaborato dalla Giunta Zanotto che proponeva una sorta di Champs Elysees dalla Fiera ai portoni della Bra, senza il cavalcavia di viale Piave. Proposta, come abbiamo già scritto, avanzata anche dall’archistar Mario Botta e dallo studio Arteco per conto della Fiera dal 2018 in poi. Insomma, di precedenti ce ne sono molti, si tratta solo di conoscerli e studiarli. E lo dicono voci della sinistra… M.Batt