Quale destino per il cavalcavia di viale Piave? Vale la pena procedere a importanti lavori di consolidamento e sistemazione o vale la pena abbatterlo e ricostruire una nuova viabilità lungo viale Piave? Il dibattito, che non è nuovo in realtà, riparte in questi giorni perché l’assessore Benini ha portato in Giunta la delibera che finanzia con 2,7 milioni di euro i lavori per l’adeguamento statico dell’infrastruttura. ma i consiglieri di opposizione della lista Tosi e di Forza Italia, da Patrizia Bisinella a Luigi Pisa, da Antonio Lella a Barbara Tosi, da Anna Bertaia a Salvatore Papadia hanno proposto in conferenza stampa un percorso diverso. Vale a dire l’apertura di un concorso di idee e progetti da parte del Comune per trovare soluzioni viabilistiche più efficienti e moderne e meno impattanti rispetto al cavalcavia. “Il cavalcavia -ha sostenuto Papadia – è figlio di una cultura urbanistica degli anni Sessanta in cui si privilegiavano le sopraelevate, ma ora si stanno sostituendo. Non ha alcun pregio ed è superato. Va sostituito con una grande rotonda a raso e per questo invitiamo le commissioni consiliari tecniche a prevedere l’audizione dell’ordine degli architetti, degli ingegneri, il collegio dei geometri, Veronafiere, le associazioni che si occupano del territorio, per valutare le alternative”. E’ stato anche sottolineato come i lavori sul cavalcavia dovrebbero iniziare la prossima primavera secondo quanto anticipato l’assessore Benini, ma in quel periodo sarà ancora chiusa via XX Settembre e altri cantieri per il filobus interesseranno le vie della città. “Non possiamo avere due sbocchi viabilistici così importanti come viale Piave via XX Settembre chiusi contemporaneamente”. Il dibattito sul cavalcavia di viale Piave, come si diceva, non è nuovo. Solo per restare agli anni più recenti, portiamo due esempi. Nell’ottobre 2023 in occasione della lectio magistralis tenuta in Zai dall’architetto Mario Botta, la Cronaca di Verona su queste pagine riportava che nel 2018 la Fiera aveva dato incarico allo studio Arteco di ridisegnare Verona Sud. E tra i vari interventi previsti c’era proprio anche l’abbattimento del cavalcavia di viale Piave da sostituire con una rotonda. Tutto rimase nel cassetto. Una sollecitazione ad abbattere il cavalcavia arrivò anche dal sovrintendente degli scorsi anni Vincenzo Tiné: nel febbraio 2022 Tiné lanciò la proposta di ridisegnare Verona sud eliminando il cavalcavia: “Questo sovrappasso di viale Piave è terrificante -dichiarò al Corriere di Verona – con tutto questo traffico e questo inquinamento acustico e non si può concepire che resti un’arteria di attraversamento veloce in mezzo quella che dovrebbe essere una gigantesca isola pedonale nel verde”. Che fare? La proposta era “un sottopasso al posto del cavalcavia attuale credo sia l’unica soluzione”. L’amministrazione Sboarina ritenne però eccessivi costi e disagi. E l’assessore di allora Marco Padovani dichiarò che erano “imminenti i lavori di sistemazione e messa in sicurezza per due milioni e centomila euro, lavori che dovrebbero essere eseguiti nella prossima estate”. Dichiarazioni che portano la data del febbraio 2022 è passato un po’ di tempo…
M.Batt