A distanza di 28 anni da “Lo zucchino d’oro” torna Renzo Segala in libreria con VIA DEI MATTI che lo stesso autore presenta così: «”Lo Zucchino d’oro” era una raccolta di tredici storie che raccontavano la Verona dei primi anni ’90, molto apprezzata, al punto da farmi pensare che fosse ora di gettare un nuovo sguardo sulla mia città, soprattutto dopo i cambiamenti epocali che abbiamo vissuto in questo nuovo secolo, che hanno determinato radicali cambiamenti nelle nostre vite e, di conseguenza, nella nostra città»
Sono storie inventate o realmente accadute?
«Come spiego nella prefazione, le storie sono di pura fantasia, anche se radicate nella vita cittadina e nei tratti caratteristici dei suoi abitanti, perlomeno dal mio punto di vista, alquanto disincantato e a volte anche un po’ cinico. Il titolo dell’intero volume, amando tanto la musica, è ispirato a una nota canzone degli anni ’80»
Un personaggio tra quelli raccontati che le piace suggerire di leggere per primo?
«Nelle diverse narrazioni ho cercato di variare il più possibile il profilo stilistico e formale delle singole storie, così da rendere il tutto più interessante e imprevedibile. Il personaggio cui sono più affezionato però è Kabir, forse per le sue origini da Alonte, un piccolo paesino del vicentino, da dove proveniva mio nonno materno»
Lei è un musicista che ama suonare il clarinetto ed il sax basso. Cos’è per lei la musica?
«La musica è, e rimarrà per sempre, la passione della mia vita, che mi ha dato enormi soddisfazioni, pur rimanendo sempre un dilettante; anzi preferisco definirmi un amatore con la passione per le note»
Ama anche la Satira, giusto?
«Ho fatto parte dell’avventura di “Verona Infedele” negli anni ’90, e ho collaborato col Vernacoliere di Livorno. Nel 2004 insieme al disegnatore Luca Garonzi abbiamo vinto il premio Zac del museo della satira di Forte dei Marmi per il sito web Pensopositivo, che abbiamo riportato su carta in due libri editi da Cierre»
La sua attività primaria è l’avvocato.
«Svolgo la professione da molti anni e mi occupo di diritto civile e penale. Vivo la mia professione con serenità, credendo ancora nella giustizia, e non potrei fare diversamente, pur se negli ultimi anni la salute della giustizia in Italia è andata molto aggravandosi, e non solo di COVID 19»
Ci racconta del progetto “Avvocato di Strada”?
«”Avvocato di Strada” nasce a Bologna circa vent’anni fa e ora è lo studio legale più grande d’Italia, che conta circa mille avvocati, ma anche il più povero, perché guadagna zero euro. Con alcuni colleghi veronesi siamo stati fra i primi ad aderirvi. Ora a Verona siamo circa una quarantina, per la maggior parte giovani. Prestiamo assistenza gratuita agli invisibili, cioè quelle persone senza fissa dimora e prive di residenza anagrafica, e quindi di tutti i diritti che ne conseguono. Persone che non hanno possibilità, non solo di permettersi un avvocato, ma nemmeno il diritto al patrocinio gratuito a cura dello Stato»
VIA DEI MATTI NUMERO 37100 E ALTRE STORIE VERONESI di Renzo Segala – Edizioni Scripta – P. 132
Gianfranco Iovino