Non ci saranno veri e propri ristori per le attività commerciali di via XX Settembre che saranno penalizzate dal maxi cantiere previsto da gennaio ma sconti sulle imposte e tasse comunali sì. Lo ha precisato ieri l’assessora ai Tributi Maria Luisa Ceni nell’incontro al Teatro Camploy con i commercianti e le associazioni di categoria. Per esempio, se un bar non potrà usufruire del plateatico, non pagherà la tassa per il suolo pubblico, la tassa sulla pubblicità già oggi è pagata da pochi esercizi commerciali, la Tari verrà diminuita nella misura del 50% della parte variabile. E così via. Ma quello della riduzione delle tasse e delle imposte è solo uno degli aspetti di questa complicatissima vicenda, che vede l’amministrazione comunale impegnata con tutti i suoi settori amministrativi per cercare di risolvere le mille criticità che emergono lungo via XX Settembre. Dal settore viabilità ai trasporti, dai tributi al commercio, tutta la macchina amministrativa è concentrata sulla complessità di questo intervento. Dal 6 gennaio infatti partirà un cantiere molto impattante lungo via XX Settembre per rifare fognature e acquedotto le cui condotte hanno 125 anni e per predisporre il manto stradale e i sottoservizi al passaggio del filobus. Gli scavi, come spiega il Comune, saranno profondi 5 metri, non poco e per esempio molti residenti sono preoccupati per le loro case che sono storiche o anche solo vecchie e potrebbero soffrire le vibrazioni. Cantiere che tra l’altro durerà 14 mesi, nella migliore delle ipotesi, ma che comunque non bloccherà del tutto la lunga via XX Settembre che misura circa 800 metri. Dopo una prima ipotesi di chiusura totale dal ponte fino a Porta Vescovo, è stato invece messo a punto un piano dei lavori che farà proseguire il cantiere con step di 200 metri. Pertanto nelle zone non interessate da questi 200 metri di lavori, la circolazione potrà comunque essere garantita anche se limitata. E i marciapiedi resteranno percorribili. Si utilizzeranno per forza le vie trasversali anche se sono più che altro vicoli. Ma per esempio è emerso, nel corso di questo incontro al Teatro Camploy con l’assessore Sandrini, il sindaco Damiano Tommasi, il presidente di circoscrizione Dalai, tecnici e categorie economiche (Torluccio per Confesercenti e Caldana per Confcommercio), che via San Vitale per un periodo limitato di tempo sarà a doppio senso di marcia, anche se molto stretta. Saranno tolte perciò le auto in sosta e i paletti. Ma molte valutazioni sono ancora in corso: per esempio si deve capire se lavori ai sottoservizi sono necessari anche nelle strade limitrofe come via Cantarane o via Campofiore; se anche in queste strade sarà rivoluzionata la viabilità con sensi di marcia invertiti per consentire di andare dall’università verso Porta Vescovo.
Ceni: “Le imposte comunali ridotte”. L’assessore ai Tributi ha spiegato la possibile manovra: “La Tari sarà abbattuta”
Si deve definire anche in base al regolamento dei tributi quanto sarà vasta l’area del cantiere per calcolare chi ha diritto agli sgravi fiscali: solo i negozi di via XX Settembre o anche quelli delle strade vicine? “Sono valutazioni che stiamo facendo con le associazioni di categoria, noi vorremmo abbassare il limite di tempo per definire i cantieri impattanti che attualmente è di 6 mesi: speriamo di ridurlo. Non vogliamo vessare nessuno”, ha assicurato Ceni. “I disagi ci saranno, i lavori saranno impattanti -ha ammesso Dalai- ma la preoccupazione che si ripetano nuovi allagamenti a ogni temporale è maggiore tra residenti e commercianti rispetto alla preoccupazione per il cantiere. Così risolveremo per sempre un problema che si trascina da anni”. Ma i problemi che sorgono e ai quali va data puntuale risposta sono infiniti. C’è per esempio la farmacia San Paolo che chiede siano garantiti gli approvvigionamenti dei farmaci: non si può interrompere un servizio pubblico e i farmaci salvano vite. C’è poi il laboratorio artigiano che lavora con commesse da fuori città e se i clienti non potranno arrivare per caricare e scaricare i pacchi andranno altrove: si prevede già un calo di fatturato considerevole: chi potrà risarcire le perdite? Ci sono poi i negozi che lavorano con merci fresche ogni giorno e quindi hanno necessità di posti per carico e scarico. E i residenti dove parcheggeranno? Amt ha dato disponibilità per i parcheggi di propria gestione e lì i residenti troveranno posti auto gratuiti. C’è poi il titolare del negozio che ha dato in affitto al mercatino dei libri usati: da dicembre l’affittuario, visto l’arrivo dei lavori e l’impossibilità di lavorare, ha dato disdetta e si sposterà. Il negozio resterà vuoto e difficilmente affittabile per 14 mesi, la durata dei lavori. Una perdita secca: risarcimenti? E poi come farà a lavorare l’autoscuola di via XX Settembre se non si potrà passare con le auto e non ci sarà posto per parcheggiare? E non dimentichiamo che Atv sta già studiando come spostare su via Torbido i 900 bus che ogni giorno transitano da via XX Settembre e dal 6 gennaio non potranno più farlo. Immaginabili le ripercussioni sul trasporto scolastico. Questi sono solo alcuni esempi della complessità del progetto di cantiere. “Serve coraggio -ha concluso il sindaco Damiano Tommasi – e partecipazione per affrontare un intervento necessario: l’obiettivo è migliorare Veronetta affinché possa far esplodere tutto il suo potenziale perché è il quartiere più interessante della città e che merita più attenzione. Le operazioni di polizia a Santa Toscana sono già un esempio dell’attenzione che dedichiamo a questo quartiere e per migliorarlo adesso serve il bisturi e tanta energia. Ma è un grande investimento”. La prima replica all’incontro del Camploy è arrivata dagli esponenti di Forza Italia Alberto Bozza, consigliere regionale e coordinatore cittadino, e i consiglieri comunali Luigi Pisa e Salvatore Papadia. “La nostra azione – hanno detto – di pressione politica in parte ha funzionato, ma è ancora troppo poco. Se da una parte registriamo positivamente la cantierizzazione a stralci di Via XX Settembre da noi richiesta, dall’altra il periodo di durata per 14 mesi è un’eternità. E la nostra mozione, votata dal Consiglio comunale e sottoscritta anche da esponenti del centrosinistra, è stata accolta solo blandamente: noi impegnavamo la giunta a detassazioni vere e contributi a fondo perduto per gli esercenti danneggiati dai maxi-cantieri”. La mozione impegnava la giunta ad intervenire con contributi a fondi perduto e detassazioni per le attività commerciali di Ponte Nuovo, Portoni Borsari e – in borgo Venezia – Piazza Nogarola, via Pisano, Viale Spolverini, via Cesari, via del Capitel e Piazza Libero Vinco. La richiesta a Tommasi era quella di istituire un fondo ristori. MB