Veronamercato a un passo dalla svolta. Il 16 febbraio è convocata l’assemblea dei soci che dovrà rinnovare la “guida” del Centro. E’ il momento, dunque, di tracciare un bilancio dei triennio col presidente, Andrea Sardelli.
“I numeri di Veronamercato sono assolutamente positivi”, è l’esordio di Sardelli. “Il patrimonio netto supera i 35 milioni di euro. L’utile atteso 2020 è di circa 158 mila euro con un risultato operativo di circa 312 mila euro. Nel corso del mandato consigliare l’utile netto ha superato il milione di euro. La gestione finanziaria è praticamente in pareggio”.
Qual è stato il progetto portato avanti in questi anni?
“La Società ha proseguito nel consolidare la propria strategia di sviluppo, dal lato strutturale, organizzativo e della digitalizzazione. Ultimati i lavori di chiusura delle due tettoie a nord e a sud del Mercato Ortofrutticolo, sono ora in fase di elaborazione nuove ipotesi di intervento sull’edificio nel prossimo biennio, tali da posizionare la struttura scaligera ai primi posti in Europa come piattaforma distributiva dei prodotti ortofrutticoli freschi, tenuto conto anche del suo posizionamento strategico nel Quadrante Europa”.
Siete stati molto presenti anche in ambito sociale…
“Certo, abbiamo portato avanti progetti molto importanti. In ambito scolastico con la campagna de “I cinque colori del benessere”, programma rivolto agli studenti. che prevede un’attività didattica in aula, un’esperienza di laboratorio ludico/sensoriale e un premio “Fruit&Veg Class” alla scuola che realizza il migliore elaborato inerente le tematiche affrontate durante le visite. Purtroppo, nel corso del 2020 il programma è stato sospeso causa Covid”. Abbiamo gestito con ACLI Verona, il progetto “Rebus – rete solidale”, avviato nel 2008 con il nome Last Minute Market, ha come obiettivo il recupero e la valorizzazione delle merci rimaste invendute. Un’idea dell’entità di questa attività ce la fornisce il quantitativo di merci donate nel corso del 2019 che è stato pari a oltre 750 tonnellate. E poi, in ambito sportivo il progetto “Dammi un 5 Veronamercato” e infine, “La borsa della spesa”, destinato al consumatore”.
Molte le novità anche per quanto riguarda la digitalizzazione…
“In chiave promozionale la Società ha realizzato ex novo il sito internet aziendale che riporta le principali informazioni sulla governance, la sezione su trasparenza e privacy, i servizi erogati, canoni e tariffe, listino prezzi e statistiche, nonché una mappa con la geo-localizzazione dei posteggi di vendita del Mercato e l’elenco degli operatori. E’ stata infine attivata la presenza di Veronamercato sulle piattaforme social Facebook e Instagram. Da evidenziare inoltre la partecipazione alle più importanti manifestazioni fieristiche di settore, in particolare Fruit Logistica a Berlino, Fruit Attraction a Madrid e Macfrut a Rimini”.
Quanto ha inciso la pandemia sull’attività di Veronamercato?
“Nell’ultimo anno anche a Veronamercato l’attività ha risentito dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia da Covid-19. Tuttavia l’attività del Centro Agroalimentare non si è mai fermata. Certo, alcune aziende non ne hanno risentito, altre, come quelle nel campo della ristorazione, ne sono state fortemente penalizzate”.
“Come evidenziato dal presidente sono previsti per il futuro nuovi investimenti per accrescere la competitività di Veronamercato in campo nazionale ed europeo. In particolare, il processo di rivitalizzazione del Mercato si baserà sui quattro temi fondamentali: intermodalità, catena del freddo, logistica di magazzino e intermediazione digitale”.
Paolo Merci, direttore di Veronamercato, inquadra così il futuro del Centro. “In questo senso, rivestirà particolare importanza il supporto di ITALMERCATI, la rete di imprese che unisce i 16 principali mercati all’ingrosso dislocati sul territorio nazionale. Italmercati ha progetti ambiziosi per i suoi associati. La strategia delineata dalla rete di imprese consiste nell’affrontare un piano per la logistica dell’ortofrutta, nell’ottica di una complessiva modernizzazione dei Centri agroalimentari che coinvolge strutture ed organizzazione col supporto del digitale, anche in prospettiva del possibile utilizzo dei finanziamenti del Recovery Fund.
Delle 430 mila tonnellate movimentate, il 40% è destinato all’esportazione, il 40% è acquistato dalla GDO, il 15% da imprese grossiste e il rimanente 5% dal piccolo dettaglio e Horeca”.
Merci sottolinea un concetto-chiave che sarà alla base delle scelte future: “E’ stato studiato un piano di sviluppo che pone in primo piano come assoluta priorità la sostenibilità di Veronamercato, in linea con la mission aziendale, ispiratrice da sempre del sistema di gestione certificato qualità, ambiente, sicurezza e prevenzione della corruzione: “la volontà di far bene genera benessere”.
In concreto, significa crescere migliorando le condizioni di lavoro delle persone che operano all’interno del Centro agroalimentare, con nuovi investimenti strutturali ed in un’ottica di circolarità, in modo che gli spazi refrigerati in catena del freddo vengano alimentati da energie rinnovabili seguendo una logica di autoconsumo.
I vantaggi per l’attività di esportazione e di logistica cosiddetta “ultimo miglio” sono facilmente immaginabili e porrebbero il Centro scaligero in una posizione di assoluta leadership in campo europeo, con obiettivo prioritario l’internazionalizzazione, per la valorizzazione delle produzioni locali innanzitutto e nazionali.
E’ ovvio pensare come punto di forza assoluto alla posizione strategica di Veronamercato all’interno del Quadrante Europa con tutto il potenziale che l’Interporto offre in materia di intermodalità”.