VERONAFIERE DIVENTATA SPA “È UN FATTORE COMPETITIVO” Presentata l’edizione numero 51 di Vinitaly. Migliorati i padiglioni e i servizi per espositori e visitatori

Torna Vinitaly, a Verona dal 9 al 12 aprile, la fiera numero uno per il business del vino con oltre 4.120 aziende espositrici, a cui si sommano le 291 di Sol&Agrifood e le 200 di Enolitech, i macchinari della filiera vitivinicola. La 51ªa edizione, che è stata presentata a Roma, si annuncia con un imponente piano di investimenti, maggiore internazionalità, occasioni di business e innovazione digitale grazie ad un progetto che nel prossimo triennio innoverà profondamente le modalità di “fare fiera”. Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali; Maurizio Danese, presidente di Veronafiere S.p.A.; Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere S.p.A. e del general management di Vinitaly.

“Nel panorama fieristico mondiale Vinitaly rappresenta l’unico evento dove il vino italiano è realmente protagonista indiscusso. È la “nostra” fiera, patrimonio culturale e strumento di promozione strategica per le nostre aziende, i territori e il comparto nel suo complesso. Veronafiere è un polo di valorizzazione del vino italiano anche oltre la fiera, a livello internazionale, un partner prezioso con il quale condividere politiche e strumenti per promuovere i nostri vini all’estero in particolare verso alcuni mercati obiettivo quale USA, Cina e Paesi del Nord Europa, in un gioco di squadra che stiamo costruendo insieme a MISE e ICE. Non dimentichiamo, infatti, che a fronte di un export che ha chiuso il 2016 con un record di 5,6 miliardi di euro (+4,3%) dove i vini spumanti hanno trainato questo successo, con un valore di quasi 1,2 miliardi di euro (+21,4%), i vini fermi calano del 4,5% in volume e dello 0,7% in valore”. Con queste parole Ernesto Abbona, vicepresidente vicario di Unione Italiana Vini, è intervenuto alla conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2017 di Vinitaly a Roma, in presenza di Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali; Maurizio Danese, presidente di Veronafiere S.p.A.; Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere S.p.A. “Guardiamo con attenzione e interesse alla trasformazione di Veronafiere in S.p.A. – ha aggiunto Paolo Castelletti, segretario generale Unione Italiana Vini. Gli investimenti messi a budget per renderla più internazionale, con il miglioramento dei padiglioni e dell’ambito fieristico in favore degli espositori e dei visitatori, anche in termini di servizi e logistica, credo costituiranno un fattore di vantaggio competitivo fondamentale per il comparto. Unione Italiana Vini si aspetta da Vinitaly che riesca sempre meglio a raccogliere e interpretare le esigenze delle aziende, sia per aiutarle nel complesso compito di internazionalizzarne le attività sia per consentire loro di mantenere e incrementare il mercato interno che, ricordiamo, vale ben il 50% del fatturato”. La 51ªa edizione, presentata a Roma, si annuncia con un imponente piano di investimenti, maggiore internazionalità, occasioni di business e innovazione digitale grazie ad un progetto che nel prossimo triennio innoverà profondamente le modalità di “fare fiera”. “Manteniamo così la promessa – ha detto il presidente di Veronafiere Maurizio Danese – fatta ai 130 mila operatori dei quali 49mila esteri di cui 28mila buyer specializzati da 140 Paesi presenti nell’edizione 2016, quella dei 50 anni. Vinitaly 2017 si propone con una piattaforma b2b ancora più internazionale che guarda sempre più al mercato globale. Sono già 5mila ad oggi gli incontri b2b fissati nelle agende degli operatori esteri selezionati dalle attività di incoming congiunte che vedono collaborare la rete di delegati di Veronafiere e l’agenzia Ice-ItalianTrade Agency grazie al Piano straordinario di promozione del Made in Italy promosso da Mise e Mipaaf”. Per il ministro Martina “Vinitaly 2017 sarà la capitale della nuova Politica agricola comune, occasione imperdibile per riscrivere le linee a sessant’anni dai Trattati di Roma costitutivi della Comunità economica europea, con la presenza del commissario europeo per l’agricoltura Phil Hogan.