Verona va di corsa. L’industria conferma la ripresa nel terzo trimestre La produzione industriale manifatturiera segna una variazione tendenziale del +7%. I giudizi di ottimismo superano la maggioranza assoluta: il 52% degli imprenditori ipotizza un aumento della produzione. Crescono le esportazioni di beni

Nel terzo trimestre del 2021 l’industria veneta va verso una normalizzazione dei livelli produttivi, che crescono anche se con ritmi più contenuti rispetto ai due trimestri precedenti. Nel periodo luglio-settembre la produzione industriale ha registrato una variazione congiunturale destagionalizzata del +2,5%. L’aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è invece del +8,7%. Tuttavia, tale risultato appare scontato considerato che si rapporta al periodo estivo del 2020 in cui si evidenziavano ancora rallentamenti e incertezze per l’attività manifatturiera. Inoltre, in questo trimestre la consueta analisi della distribuzione media dei giudizi espressi dagli imprenditori risulta fuorviata da un periodo estivo, che per sua natura appare meno dinamico. È da tener presente che il terzo trimestre 2021 risulta “anomalo”, in quanto si è lavorato maggiormente rispetto alle scorse estati, grazie all’allentamento delle misure anti pandemiche e alle riaperture, ma si è registrata una scarsità delle materie prime e un aumento dei prezzi che hanno ostacolato l’attività produttiva. Tutti questi ragionamenti ci spingono a inquadrare l’analisi degli indicatori economici dell’industria veneta rispetto ad un periodo precedente al Covid. In particolare, la produzione rispetto allo stesso trimestre estivo del 2019 risulta in crescita del +6,3%. A dirlo sono i dati dell’indagine VenetoCongiuntura di Unioncamere del Veneto condotta ad ottobre 2021 su un campione di 2.000 imprese con almeno 10 addetti, a cui fanno riferimento 75 mila occupati (www.venetocongiuntura.it), che ci fanno capire quali sono le diverse velocità di recupero in gioco nell’industria veneta.
“I dati dell’economia regionale sono confortanti e ci dicono che il nostro sistema economico regionale ha ripreso a correre confermando come la nostra Regione sia la locomotiva del Nordest – spiega Mario Pozza, presidente di Unioncamere del Veneto.
“Il nostro Paese ha resistito e ha cominciato a correre, – aggiunge Giuseppe Riello, Presidente della Camera di Commercio di Verona – ora dobbiamo mantenere il ritmo senza fermarci e il Piano nazionale di resilienza è una grande occasione se ben articolato e messo in atto’’.
A livello di comparti, si evidenzia un progresso e un superamento dei livelli pre-crisi della produzione industriale per l’alimentare e bevande (+25,6% rispetto al terzo trimestre 2019), il legno e mobile (+15,2%), in particolare grazie anche ai bonus e agli incentivi previsti per il comparto edile, e le macchine elettriche ed elettroniche (+12,8%). In positivo, ma sotto la media regionale, anche i comparti macchine ed apparecchi meccanici (+4,4%) e metalli e prodotti in metallo (+4%). Rimangono ancora in forte sofferenza i settori gomma e plastica (-22,1%) e marmo, vetro e ceramica (-14,3%), mentre segnano una diminuzione meno marcata la carta e stampa (-8%), il sistema moda (-4%) e i mezzi di trasporto (-1,8%).
Per quanto riguarda la provincia di Verona, nel terzo trimestre 2021, la produzione industriale manifatturiera riporta una variazione tendenziale del +7% rispetto al terzo trimestre 2020.
Nei primi nove mesi dell’anno, il saldo tra iscrizioni e cancellazioni di imprese veronesi è positivo: +924 imprese, pari ad un tasso di sviluppo del +0,96%. Le esportazioni di beni, nel periodo gennaio-giugno, hanno registrato una crescita su base annua del +24,8%; vengono ampiamente recuperate le perdite subìte lo scorso anno: rispetto al 2019 si evidenzia una crescita complessiva del +10,2%. Il trend – nel biennio – è positivo per le principali produzioni “made in Verona”: +9,6% per l’agroalimentare, +3,9% per l’automazione, +22,1% per il settore moda (tessile, abbigliamento e calzature), +12,3% per il sistema-casa (marmo e mobile).