L’invecchiamento della popolazione rappresenta uno dei fenomeni più rilevanti nella nostra città, dove oggi oltre il 25% della popolazione ha più di 65 anni di età, con un incremento dei soggetti con età over 80 ancor più elevato di quello delle altre fasce di età, con significativi riflessi non solo sul mondo sanitario, ma anche su quello socio-assistenziale.
Viviamo in un periodo in cui i cambiamenti risultano sempre più accelerati e ciò provoca incertezza e disorientamento. Tecnologia, scienza ed economia riescono a stare al passo, mentre la politica, è sempre in ritardo. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha attribuito per la prima volta nel suo esecutivo la delega allo Strategic Foresight (lungimiranza strategica): così si dovrebbe fare anche nel nostro Comune per provare ad utilizzare queste informazioni per progettare il futuro partendo dal presente.
Accanto ad un progressivo incremento della speranza di vita totale è auspicabile il raggiungimento di un maggior numero di anni di vita liberi da malattia e disabilità. Secondo il rapporto ISTAT la speranza di vita libera da disabilità a 65 anni in Italia è per gli uomini di 15 anni e per le donne di 16. La ricerca medico-geriatrica ha identificato anomalie fisiche e psicologiche caratteristiche dell’invecchiamento e in molti casi ha identificato metodologie atte alla loro prevenzione e/o al loro posponimento. Una alimentazione corretta associata ad un regolare esercizio fisico rappresentano il cardine di un buono stato di salute in qualsiasi fascia di età, ma essendo le esigenze diverse nel giovane, nell’adulto e nell’anziano, diverse devono essere le raccomandazioni nutrizionali.
Un giovane che mangia troppo e non fa sport invecchia con più patologie, un anziano che riduce introito alimentare e movimento, con una dieta squilibrata e mancanza di esercizio fisico, accelera il declino del proprio stato di salute con maggiore istituzionalizzazione e prognosi infausta.
vare ad utilizzare queste informazioni per progettare il futuro partendo dal presente.
L’inattività fisica è in aumento anche nella nostra città, rendendo così più pesante il carico delle malattie non trasmissibili e ripercuotendosi negativamente sulla salute dei cittadini veronesi.
Cosa fare a Verona?
L’interazione tra professionisti dell’ambito geriatrico-sportivo e politica, può contribuire in modo significativo, con le più diverse decisioni operative in tema di lavoro, mobilità, pianificazione urbanistica, offerta di servizi, ecc, ad educare i cittadini a guardare con maggior attenzione alla loro salute, ricordando che “l’indipendenza genera sempre nuova energia mentre la dipendenza la consuma soltanto”.
Giorgio Pasetto