“Verona resta la capitale del vino italiano, l’hanno certificato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Matteo Renzi e i ministri dell’agricoltura europei. Il Vinitaly è la piattaforma riconosciuta dal governo per la promozione del vino italiano all’estero”. Traccia così il bilancio il presidente di Verona Fiere, Maurizio Danese per descrivere quello che è successo nel corso del cinquantesimo salone internazionale del vino. “L’idea di portare in fiera il business e in vari luoghi storici della città gli amanti del vino”, ha aggiunto, “è stata vincente. Tra l’altro, assicura, abbiamo registrato un incremento notevole di visitatori stranieri, interessati agli affari e anche gli espositori hanno espresso soddisfazione anche per l’investimento nei servizi e nel wi-fi, all’interno delle sale espositive, si vede subito che ora c’è un clima maggiormente adatto a business”. Positiva, per il presidente Danese, l’individuazione del Forum internazionale – che ha rappresentato oltre l’80% dei produttori europei – di «elementi chiave per il futuro, come la semplificazione, la competitività e la qualità, aspetti sui quali Vinitaly da tempo pone l’attenzione per affrontare sia il mercato interno che la sfida dell’internazionalizzazione».Il Forum è stato organizzato dal Ministero italiano delle Politiche agricole e ha visto la presenza, accanto al ministro Maurizio Martina e al viceministro Andrea Olivero, di ministri e delegati da Francia, Portogallo, Spagna, Slovenia, Ungheria, insieme a Paolo De Castro in rappresentanza del Parlamento europeo. Vinitaly ha voluto anche ricordare la figura di Giacomo Tachis, un uomo che ha reso grande il vino. Non è mancato l’apporto delle aziende veronesi. Proprio ieri, in chiusura, l’Agsm con Fabio Venturi ha voluto incontrare i responsabili delle testate giornalistiche per un momento conviviale.