È stata una domenica intensa per tutti gli appassionati di rettili ed animali esotici quella appena trascorsa. Nell’Area EXP di Cerea si è svolta la 12° edizione di Verona Reptiles, uno degli eventi europei più grandi ed importanti dedicati al mondo degli animali esotici.
Rettili, insetti, anfibi, aracnidi, uccelli, mammiferi e roditori sono solo alcune delle specie presenti alla fiera, che ha visto un altissimo numero di partecipanti, soprattutto bambini e giovani adulti, accumunati dalla passione per questi animali non esattamente convenzionali.
Alla fiera erano presenti oltre 750 espositori divisi in 3 padiglioni, completamente coperti ed allestiti al meglio per permettere alle numerosissime specie esotiche di mostrarsi nel pieno della loro unicità.
Tra gli espositori, un largo numero di allevatori e commercianti, che dedicano da decenni la loro vita a queste specie.
«Quando ero piccolo collezionavo giochi da tavola, ero molto nerd. Avevo comprato tutte le tavole di
Dungeons and Dragons, adoravo giocare! Poi crescendo ho venduto tutto e ho iniziato a comprare ed
allevare serpenti. È così che va la vita, di colpo capisci qual è la tua vera passione e a quel punto non resta che seguirla», spiega un espositore venuto al Verona Reptiles dalla Germania.
Tra i suoi rarissimi animali
esposti, era anche presente un pitone reale (Python Regius) dal valore di oltre 5.000 euro.Tra gli animali più apprezzati, sicuramente c’è stato il Geko Leopardino, in assoluto il preferito dai bambini sia per i colori sgargianti di questo Geko del deserto, sia per la sua facilità nel prendersene cura. Moltissimi infatti erano i bambini che si aggiravano per la fiera con in mano tutto l’occorrente per costruire una comoda casetta per il loro sauro. Alla fiera infatti, oltre agli animali erano presenti numerosi stand dove potersi rifornire di terrari, decorazioni naturali, piante esotiche e tropicali, cibo specifico e tutto il necessario per allestire un vero terrario per rettili.
«Poter godere del lusso di osservare e crescere un rettile, un rapace o un anfibio nelle nostre case è incredibile, ma non dobbiamo darlo per scontato. Non va dimenticato che queste specie, più o meno rare, appartengono prima di tutto alla natura, e che l’uomo è arrivato dopo ognuno di loro. Da allevatore mi sento un privilegiato, ci sono persone che per vedere questi serpenti arborei, geki e camaleonti tropicali devono viaggiare in zone lontanissime da qua, addentrarsi nelle foreste e scovarli. Noi li abbiamo a portata
di mano, ma non possiamo dimenticare che questa cosa è innaturale. Ognuna di queste specie appartiene ad un habitat che non è un terrario, per quanto allestito bene. Detto ciò, ogni allevatore si impegna nel salvaguardare anche quelle specie che in natura si sarebbero già estinte, per via dell’uomo molto spesso.
Uomo che sottrare a questi animali il territorio, deforestando e coltivando dove non si potrebbe. Sapere di poter aiutare queste specie a riprodursi mi dà la motivazione per proseguire con questo lavoro. Inoltre, il contatto con questi animali incredibili ci permette di sviluppare una sensibilità maggiore all’ambiente», ha spiegato un allevatore di rettili italiano presente alla fiera.
Vanessa Righetti