Ha alle spalle una storia incredibile. Dopo il primo gol in A, ci ha pensato un attimo?
“No, sinceramente no. Non ci credevo nemmeno io. Quando sono tornato a casa non riuscivo a dormire, e continuavo a pensare al mio primo gol in Serie A”..
Perché ha scelto il Verona?
“Per la fiducia che il direttore mi ha dato. Lo conoscevo dai tempi del Genoa, è una brava persona”.
Come si descrive come calciatore?
“Sono un esterno, ma posso fare anche la prima punta”.
Siete una squadra molto giovane: quanto conta per lei?
“I giovani ci sono, ma ci sono anche giocatori più esperti, che aiutano i più giovani dentro e fuori dal campo”.
Quali sono i suoi giocatori di riferimento?
“Thierry Henry, e Ronaldo per la mentalità che ha”.
Da Thierry a Thomas. Un giudizio su di lui?
“Mi trovo molto bene con Thomas, ci manda in porta e fa anche gol”.
Cosa si aspetta dalla prossima gara?
“Lo stesso Verona di sempre. Anche con l’Atalanta avevamo creato tanto, avendo però la ‘sfiga’ di non segnare. Continuiamo su questa strada”.
Come si trova a Verona? Per molti è una città razzista.
“Mi trovo molto bene, sono qui da pochissimo. In squadra abbiamo qualche ragazzo di colore, quindi direi di no. Sono stato a Genova per 5 o 6 anni, e non ho mai visto baristi neri, invece a Verona sì (ride, ndr). Oppure l’altro giorno: ho visto coppie ‘miste’ camminare mano per mano in centro”.
Come si trova con Cioffi?
“Mi conosceva già, e mi ha messo subito nella posizione che mi piaceva. Dà fiducia a noi giovani. Il mister ci parla molto, soprattutto a noi giovani”.
Si ritrova nel ruolo di ‘spacca-partite’ da subentrante?
“Siamo in tanti, tutti vogliono giocare titolari. Poi sta al mister, è il suo lavoro. Ad oggi crede che giocando 20-25′ posso far male agli avversari, e questo è un bene”.