Verona può diventare come Madrid? La città spagnola è al passo con i tempi senza distogliere lo sguardo dalla tradizione

Ho completato una parte dei miei studi in fisioterapia all’università europea di Madrid e sono rimasto particolarmente legato a questa città. I madrileni sono considerati un po’ come i milanesi in Italia. Hanno una mentalità vincente che mira sempre all’eccellenza. Una mentalità che forse dovremmo rinvigorire anche a Verona. Quest’anno il Real Madrid di Carlo Ancelotti ha trionfato nella Coppa dei Campioni. L’ennesimo trofeo di una città che si è affermata sempre più come emblema della mentalità vincente nel Vecchio Continente.
Città stato (comunidad autonoma) con poteri da regione, rinforzati rispetto alle nostre città italiane, per l’assetto federale. In Spagna i madrileni sono stimati, ma non sempre amati, come spesso succede a chi mira sempre all’eccellenza. E’ questo il segreto dei madrileni, una mentalità che li porta sempre a puntare in alto, a non considerarsi secondi a nessuno, a ricercare la massima libertà per sfidare i propri limiti. Vediamo quali sono alcuni dei risultati di questa mentalità.
Nel calcio: 14 coppe dei campioni (il doppio rispetto al Milan, la seconda più vincente d’Europa).
Dimentichiamo i primi successi nella vecchia coppa dei campioni, quando la squadra era la favorita del caudillo (dittatore) Francisco Franco. In tempi recenti, però, nessuno ha saputo fare meglio dei blancos: nelle ultime 10 edizioni hanno saputo imporsi ben 5 volte, in alcuni casi (come nell’ultima edizione) superando squadre più attrezzate per la vittoria, perlomeno sulla carta. Il modello Real Madrid è da tempo radicato nel tessuto cittadino, con lo stadio-monumento, il suo museo, il suo ristorante, la boutique e altri esempi di marketing, che unitamente a un settore giovanile da sempre all’avanguardia, mantengono il brand appealing per qualsiasi giocatore. C’è di più, perché Madrid ha saputo conquistarsi addirittura una finale intera, giocata a Milano nel 2016, quando in finale giunse anche la seconda squadra cittadina, l’Atletico Madrid, tuttora sugli scudi nelle competizioni.
Il primo paragone sportivo: l’Hellas Verona, la principale squadra della nostra città, pur ottenendo gratificanti risultati, ogni anno è come se ripartisse da zero; mentre la seconda squadra di Verona, il Chievo, è purtroppo fallito.
Diritti civili: Il Madrid Gay Pride rappresenta la più grande festa per l’orgoglio LGBT+ d’Europa. “Madrid Orgullo”, con i suoi 2 milioni di partecipanti, è un altro dei recenti primati di questa città incredibile e poliedrica. Storicamente, già nel 1977, Madrid fu protagonista della prima manifestazione per l’orgoglio gay in Spagna. Fu l’inizio del movimento per i diritti LGBT+ spagnolo, dopo quarant’anni di dittatura franchista. Con il passare degli anni l’evento si espanse, travolgendo il polveroso passato nel neonato quartiere gay di Madrid, il distretto Chueca. Nel 2007 Madrid fu scelta come sede per l’Europride, manifestazione internazionale che coinvolse più di un milione di persone. Oggi il Madrid Orgullo comprende un’intera settimana di eventi musicali e culturali, che coinvolgono tutta la città. L’apertura di Madrid verso l’universo LGBT+ emerge con tutta la sua forza e si espande, trasformandosi in una celebrazione della libera espressione individuale. Happy Pride!
A Verona invece nel 2019 abbiamo avuto, il congresso della famiglia “naturale”.
Per concludere, Madrid è una città fortemente al passo con i tempi, che ha saputo cambiare rapidamente la sua immagine, migliorandola e internazionalizzandola, nel giro di pochi decenni. Questo non significa però che la città voglia liberarsi della sua anima più tradizionale e tradizionalista, quella che ancora serpeggia in certi quartieri benestanti del centro e della sterminata periferia sempre ombreggiata da viali alberati (noi li abbiamo tagliati per i cantieri del filobus).
Non vorremmo in fin dei conti anche noi una Verona più aperta?

Giorgio Pasetto