Il corso di laurea in osteopatia è stato presentato nella mattinata del 16 luglio, nella sede del rettorato dell’università di Verona, dal magnifico rettore Pier Francesco Nocini, dal delegato alla Didattica Federico Schena e dal presidente del nuovo corso di laurea Nicola Smania.
Nuovo corso di laurea in Osteopatia a Verona
“Forti delle conoscenze e competenze nel settore – ha spiegato il rettore Nocini – e grazie a una struttura didattica capace e coerente con le sfide che il nostro Ateneo sta affrontando, anche a livello organizzativo, abbiamo colto l’opportunità di istituire, primi in Italia, il nuovo corso di laurea in Osteopatia. La nostra università è, inoltre, riferimento su tutto il territorio nazionale in questo settore grazie all’esperienza decennale del Master di primo livello in Osteopatia nelle disfunzioni neuro muscolo scheletriche che ha formato più di 1500 professioniste e professionisti provenienti da un percorso di laurea nelle professioni sanitarie.
Il nuovo corso di laurea, già attivo dal prossimo anno accademico, fornirà alla rete dei servizi della salute territoriale e nazionale professioniste e professionisti competenti negli interventi di prevenzione che sapranno portare il loro contributo anche nella ricerca scientifica e nello sviluppo di questa disciplina. Collocare la formazione dell’osteopata all’interno del sistema universitario consentirà, infatti, di esplorare gli ambiti di applicazione dell’osteopatia attraverso una ricerca in grado di contribuire all’utilizzo più appropriato degli interventi osteopatici nell’ambito delle cure primarie”.
Il corso di laurea in Osteopatia
La nuova figura professionale sarà in grado di prevenire i sintomi o disturbi dell’apparato locomotore, in tutte le fasce di età individuando e trattando le disfunzioni somatiche, non riconducibili a patologie, con tecniche di valutazione e trattamento manuale.
Potrà operare in autonomia o collaborare in team multi-professionali contribuendo al benessere del paziente nell’ambito degli interventi previsti dalle linee guida e dalle buone pratiche.
Sarà in grado di educare in autonomia o in collaborazione con altri professionisti, il singolo soggetto, i caregiver e la collettività alle buone prassi per la prevenzione e mantenimento della salute. Verificherà, inoltre, i risultati del proprio intervento rispetto agli obiettivi concordati con l’utente o con il gruppo multiprofessionale. Collaborerà con gli altri professionisti sanitari nei casi di disfunzioni somatiche secondarie a patologie.
Potrà svolgere attività di ricerca nelle banche dati per definire linee guida e buone pratiche e svolgere attività di consulenza e formazione nelle strutture sanitarie e sociosanitarie, pubbliche e private, dove siano richieste le sue competenze professionali.
Parola chiave, dunque, prevenzione, a partire dai disturbi del sistema muscoloscheletrico, alla prevenzione dei disturbi del sistema nervoso, alla prevenzione dei disturbi del sistema circolatorio, alla promozione dell’igiene posturale e del corretto movimento, al mantenimento della salute nei soggetti sani e in persone con disturbi cronici del movimento o viscerali.
Come accedere
Il corso di laurea è ad accesso programmato regionale, i posti assegnati per il prossimo
anno accademico sono 40.
È previsto un test d’ammissione sulla base dei cui risultati avviene l’assegnazione dei posti disponibili, il cui numero è stato definito, come per tutte le professioni sanitarie dal Mur, su proposta della Facoltà di Medicina e chirurgia, di concerto con la Regione Veneto, in base alle richieste del mercato del lavoro.
Le lezioni saranno svolte da docenti della facoltà di Medicina e chirurgia dell’ateneo e da esperti dei vari settori professionali, soprattutto per le scienze caratterizzanti osteopatiche.
Per le discipline osteopatiche saranno, inoltre, individuati docenti che rispondano ai profili definiti dal Mur di concerto con il Ministero della Salute che abbiano comprovata esperienza clinica e didattica in ambito osteopatico. Centrale l’attività pratica e di tirocinio che saranno svolte sotto la supervisione di personale specializzato dell’Ateneo.