Ore decisive, le prossime, in casa Verona per la scelta del nuovo allenatore. Dopo la separazione, assolutamente non consensuale, con Marco Baroni, divorzio che al Verona, vista anche l’offerta del prolungamento sino al 2026, non si aspettavano, il presidente Setti e il diesse Sogliano si sono messi immediatamente al lavoro per dare un volto e un nome al tecnico gialloblù.
Il Verona cerca un nuovo allenatore
Scartate ipotesi suggestive e blasonate, vuoi per richieste economiche non in linea con il budget, vedi Gattuso, vuoi per dubbi strettamente tattici, è il caso di Filippo Inzaghi, sul tavolo restano tre nomi di possibili allenatori del Verona: Alessio Dionisi, Massimo Donati e Paolo Zanetti.
L’ordine non è casuale. Dionisi era il primo nome sul taccuino di Sogliano. Solo nella passata stagione con l’esonero a febbraio dalla panchina del Sassuolo Dionisi ha fallito ma in precedenza aveva sempre fatto bene, portando l’Empoli in A e disputando un paio di stagioni in linea con i programmi in Emilia. Giovane, preparato, magari non è un carattere che scalda la piazza ma ha idee interessanti. Lo sa bene anche l’ambizioso Palermo con la società siciliana, proprietà legata al Manchester City per essere chiari, che avrebbe scelto proprio Dionisi per tentare la scalata alla massima serie.
Donati è un ex gialloblù. Un passato da calciatore di successo, con esperienze oltre al Verona anche all’Atalanta, al Milan, alla Sampdoria, al Palermo e anni trascorsi in Scozia con la casacca del Celtic, da allenatore viene da due annate straordinarie alla guida del Legnago. Con la squadra della Bassa veronese ha vinto un campionato di serie D e portato il Legnago per la prima volta ai playoff per la conquista della serie B. Piace per grinta, senso di appartenenza, è indubbio che da calciatore all’epoca dell’Hellas di Mandorlini ha lasciato un ottimo ricordo, ma paga la poca esperienza. E’ questo il dubbio che assilla la dirigenza Hellas. Per Donati sarebbe un doppio salto, chiaro che non avanza alcuna pretesa particolare, nel caso allenerà quello che la società gli metterà a disposizione.
Anche sotto questo punto di vista Zanetti offre garanzie. Vicentino di Valdagno ha allenato con buoni risultati in C, due playoff raggiunti con il Sudtirol, in B, dove ha ottenuto una promozione con il Venezia e anche in A avendo conquistato una bella salvezza con l’Empoli per essere esonerato l’anno dopo a seguito di una brutta sconfitta (7-0) contro la Roma. Zanetti ha un vantaggio. Gioca abitualmente con il 4-2-3-1 che guarda casa era il modulo utilizzato da Baroni nella scorsa stagione, quel modulo che, adottato dopo la sconfitta con il Genoa, ha di fatto svoltato il campionato del Verona.
Scelta imminente comunque. Fosse una volata ciclistica, Dionisi l’ha impostata in testa ma è partito un po’ lungo, Donati gli è sulla ruota ma Zanetti è in forte recupero. E la linea d’arrivo si avvicina.