“I veronesi hanno dimostrato un deciso consenso ai tre partiti di centrodestra che sostengono la mia amministrazione. E’ stato un grande risultato elettorale per la nostra coalizione, la città di Verona oggi è ancora più forte. Di questo ringrazio i tre partiti alleati, sia per la bella campagna elettorale che hanno fatto sia per la capacità di intercettare i bisogni dei veronesi senza scendere mai in polemica. E’ un grande risultato a livello nazionale ma soprattutto nel nord Italia, nel Veneto e in città”. E’ un Federico Sboarina pienamente soddisfatto quello che commenta i risultati elettorali del 4 marzo. A Verona, il Centrodestra fa meglio del dato nazionale, rispetto al quale scendono i Cinque Stelle e il centrosinistra. Il dato complessivo del collegio plurinominale ( VENETO 2 – 03) dà la Lega al 31,5%, Forza Italia al’11,3%, Fratelli d’Italia al 4,7% e Noi con l’Italia sotto il 2 per cento, per un totale di coalizione del 48,77 per cento per il centrodestra. I Cinque Stelle sono al 23,83%, la coalizione di centrosinistra al 19,2, con il Pd poco sopra il 15 percento. Verona città è l’unico collegio nel quale il Pd e il centrodestra tengono, superati invece al secondo posto negli altri collegi anche dai Cinque Stelle. Delude Flavio Tosi a Verona: il suo Noi con l’Italia anche nel collegio cittadino non va oltre il tre per cento. Sempre a Verona risultati molto superiori alla media nazionale per Più Europa e Popolo della Famiglia. Da notare il boom a Legnago del centrodestra: si arriva al 56% con il forzista Cortelazzo. Lì la coalizione del Pd non arriva al 15 per cento. “Faccio i complimenti a coloro che siedono con me in giunta e in Consiglio comunale che sono stati eletti”, ha aggiunto Sboarina, “sono stati bravi e adesso li aspetta un importante lavoro a Roma, per la nostra nazione ma anche per la nostra città. Avere a Roma un gruppo così ben nutrito di rappresentanti è per un sindaco una bella sponda”. Infatti il centrodestra a Verona, trainato dalla Lega che risulta il primo partito (di poco sopra al Movimento 5 Stelle) porta a Roma Paolo Paternoster, Vito Comencini e Paolo Tosato della Lega (i primi due alla Camera, il terzo al Senato). Poi ci sono Piergiorgio Cortelazzo e Davide Bendinelli per Forza Italia (alla Camera) e Stefano Bertacco di Fratelli d’Italia per il Senato. “Nei prossimi giorni parlerò con loro, ma so già che verranno condivise le migliori scelte per la nostra città. Lo scenario di governo -conclude- è ancora tutto da scrivere, ma il mio auspicio è naturalmente quello di vedere la nostra coalizione a palazzo Chigi. Si realizzerebbe così la filiera Roma-Venezia-Verona per i tanti progetti ambiziosi che ho per la città. Dopo il già ottimo rapporto personale e amministrativo con il governatore Zaia, si aggiungerebbe l’altro tassello fondamentale”. Per Flavio Tosi è accaduto quello che lui temeva. “Noi abbiamo fatto campagna elettorale sulle persone, invece il voto è stato fortissimo sui simboli. Gli elettori non hanno guardato chi votavano, hanno dato la preferenza ai simboli, al brand. E il risultato è stato schiacciato sui simboli”, ha concluso Tosi. Per Lorenzo Fontana, uno dei vice segretari del partito, oltre a ringraziare gli italiani ha commentato: “La linea di Salvini è vincente. Oggi è iniziata la rivoluzione del buonsenso”. In attesa della conclusione dello spoglio che ci farà conoscere il nome degli eletti nel proporzionale, si prospetta un rimpasto in giunta.