Continua la strada del recupero per l’economia veronese nel II trimestre 2021, sale la produzione che sfiora il +12% (11.7%). Boom degli ordini che recuperano pienamente la caduta, registrando un’impennata del 15,2% (vs. -13,8% di un anno fa).
Aumentano le aziende che dichiarano un utilizzo della capacità produttiva normale o soddisfacente (87% contro il 71% del trimestre precedente). Solo il 13% di esse è insoddisfatto.
Positive le vendite, che migliorano di molto rispetto la performance di inizio anno. Le vendite sul mercato nazionale arrivano a +18%, +10.1% quelle verso i mercati UE e l’export verso i paesi extra-Ue, segna un +5,7%.
“In questi mesi, ha commentato il presidente di Confindustria Verona Raffaele Bosciani, abbiamo assistito a molti cambiamenti e questo ha modificato anche la nostra prospettiva. Dalla caduta dell’anno scorso siamo passati ad una previsione di crescita del PIL nazionale per il 2021 del 6% che potrebbe arrivare al 10% in due anni, come accennato dal presidente Draghi.
La sensazione è quella della meraviglia, una meraviglia che ci deve spingere ad afferrare con responsabilità questo momento che ha dell’incredibile per coglierne al meglio il potenziale.
Anche a Verona i numeri sono interessanti e ci fanno ben sperare. Una crescita in doppia cifra per la nostra provincia è considerevole e il fatto che le previsioni per la chiusura dell’anno abbiano ancora un deciso segno più ci fanno sperare in un sentiero di ripresa che si sta piano piano rafforzando, è nostro dovere fare in modo che questo boom non sia una fiammata ma possa diventare una crescita solida. Sono certo che tutti noi imprenditori ci impegneremo al massimo. Lo stiamo dimostrando con i dati sulle previsioni di investimento e con i numeri sull’occupazione e soprattutto sulla ricerca di personale. In tanti pensavano che con lo sblocco dei licenziamenti di luglio in molti avrebbero ridotto il personale ma così non è stato. Anzi, i posti di lavoro a livello nazionale sono cresciuti e sono ancora molte le posizioni scoperte anche nella nostra provincia”.
Cresce anche il numero di imprese che dichiara prospettive di lavoro a medio e lungo termine (83% vs 75% dei primi 3 mesi del 2021). Scenario positivo, ma in rallentamento nel terzo trimestre del 2021, con un valore pari a +2,9% per gli ordini da parte dei clienti italiani e del +3,3% per quelli da parte dei clienti esteri.
Positiva la situazione per i pagamenti, si dimezza il numero di aziende che rileva un ritardo negli stessi (9% vs 18% della scorsa rilevazione). Il 98% delle aziende dichiara una liquidità buona o normale (93% nel primo trimestre 2021).
Col segno più anche le previsioni per il III trimestre dell’anno (+4,17 per la produzione) con il 57% delle imprese che dichiara una produzione in aumento, il 34% prevede una situazione di stabilità, solo il 9% pensa che diminuirà.
Scende al 20% il numero di imprese di servizi che nel secondo trimestre del 2021 rileva una diminuzione del fatturato, di fatto il dato è quasi la metà del trimestre precedente.
“Certo è che ci sono alcune nubi all’orizzonte: l’aumento del costo dell’energia e del gas e l’incremento generalizzato dei prezzi delle materie prime. Sul primo punto il presidente Draghi ci ha rassicurati sugli interventi del Governo; sui secondi ci auguriamo che possano assestarsi su altri valori una volta ritrovato l’equilibrio tra domanda e offerta.Infine, sono convinto che sia un momento decisivo per l’Italia, lo ha ricordato anche il Presidente Draghi all’assemblea di Confindustria”, ha concluso Boscaini.