Maurizio Battista
Infrastrutture, sanità e ospedali di comunità, impianti sportivi e opere pubbliche: Verona fa i conti con il Pnrr e non sempre i conti tornano.
Per esempio, sul fronte delle Infrastrutture secondo lo studio di Openpolis sulla base dei dati forniti dal Servizio studi della Camera dei deputati, le infrastrutture prioritarie Pnrr-Pnc costano 30 miliardi di euro in più rispetto alle risorse disponibili. La maggior parte delle opere è ancora in fase di progettazione o di gara, con delle differenze territoriali e di settore e 17,7 miliardi di euro è l’importo totale messo a gara per le infrastrutture prioritarie. Gli importi più alti in Sicilia, Campania e Lombardia.
I lavori sulle ferrovie si trovano allo stadio più avanzato, registrando la percentuale maggiore (26%) di opere in corso. Seguono ciclovie (11%), porti e interporti (10%), sistemi urbani (7%), strade e autostrade (1%). Mentre aeroporti, infrastrutture idriche ed edilizia pubblica sono ancora ferme a passaggi precedenti all’avvio dei progetti.
In totale i bandi pubblicati nel Veneto per realizzare infrastrtture prioritarie sono stati 1.111, una cifra tra le più alte ma comunque inferiore a Lombardia, Liguria e Trentino.
E Verona? Verona rientra nella tabella dei principali investimenti soltanto per i lavori di costruzione della Tav Brescia-Padova per quanto attiene ai lavori “non eseguiti dai contraenti generali” e che quindi vengono portati avanti con risorse Pnrr.
Per il resto nella tabelle delle infrastrutture del Nord, troviamo il collegamento ferroviario con l’aeroporto di Venezia, il collegamento ferroviario tra la stazione di Bergamo e l’aeroporto di Orio al Serio, ma, nonostante le assicurazioni del ministro delle Infrastruttre Salvini ieri sera a Villafranca le carte ufficiali dicono altro: del collegamento tra la stazione Porta Nuova con l’aeroporto di Verona non c’è traccia da nessuna parte.
Troviamo poi investimenti per i trasporti e le metrotramvie di Milano e Bergamo-Valle Brembana ma nulla sui trasporti di Verona mentre altre città come appunto Bergano acquisteranno bus elettrici e a Firenze si farà una nuova linea tramviaria.
Cambiando settore e passando a quello sanitario, il Pnrr finanzierà due case di comunità dell’Ulss 9 Scaligera, in via Campania 1 per un importo di 1,5 milioni di euro e un’altra casa di comunità in via del Capital per un importo di 1 milione 177mila euro.
Il Comune di Verona invece ha presentato ben 45 domande di finanziamento per il Pnrr per un valore complessivo richiesto che sfiora i 100 milioni di euro.
Di questi 45 progetti, richiesti, ne sono stati finanziati finora ben 40, quindi la quasi totalità per un importo che supera i 92 milioni di euro.
Arsenale, 18 milioni; bus elettrici altri 9. Interventi per gli impianti sportivi alla Spianà e campo Avesani. Sociale, 7 milioni
Le maggiori difficoltà incontrate da tutte le pubbliche amministrazioni è stato finora quello di avere un adeguato apparato tecnico progettuale in grado di presentare le richieste aderenti ai diversi bandi.
Proprio per questo e in vista della gestione dei fondi Pnrr a Palazzo Barbieri è stata creata una cabina di regia in collaborazione con gli esperti del settore tecnico-finanziario al fine di monitorare l’iter dei progetti e avere la supervisione sia per le procedure tecniche dei lavori sia per l’aspetto contabile che deve andare di pari passo nel rispetto dei tempi.
Compresi i progetti, che sono tre, che il Comune svilupperà insieme con Agec, Atv e Amia, sue società controllate e che hanno messo in campo proposte per circa 24 milioni.
Ma troviamo anche bandi per impianti sportivi, per riqualificazione di aree urbane, per sostegni a fasce deboli e così via.
Tra i progetti più rilevanti e interessanti troviamo per esempio quello per la riqualificazione dell’ex Arsenale con oltre 18 milioni di euro. Restando in tema di rigenerazione urbana e riqualificazione, ci sono i progetti per i quartieri e la qualità delle abitazioni per una trentina di milioni di euro.
Un altro capitolo riguarda la mobilità, ma non i trasporti pubblici bensì la mobilità dolce con le ciclovie: per rafforzare la mobilità ciclistica dovrebbero arrivare circa 2 milioni e mezzo di euro.
Dovrebbe andare in porto anche l’acquisto di bus elettrici da parte di Atv dove sono previsti circa 9 milioni e mezzo del Pnrr.
Un capitolo a parte nel Comune di Verona è previsto dal Pnrr per gli impianti sportivi: interventi sono legati come previsto alla realizzazione del parco sportivo della Spianà per 4, 450 milioni e alla riqualificazione della pista di atletica dell’impianto Avesani con altri 2 milioni di euro.
Progetti consistenti riguardano poi, restando sempre nelle iniziative del Comune di Verona, l’aiuto alle fasce deboli della popolazione con interventi per migliorare l’autonomia degli anziani, delle persone con disabilità. Progetti specifici sono stati messi a punto per sostenere la domanda di domiciliarità e di housing sviluppando il tema dell’accoglienza di persone ad elevata marginalità socialità; uno per tutti il progetto per via Cantarane, vicino all’asilo notturno Camploy.
Questo capitolo dovrebbe portare al Comune circa 7 milioni del Pnrr.
Il Comune si sta poi muovendo anche sul fronte dell’edilizia scolastica, tema che vede in campo anche la Provincia per quanto di sua competenza (cioè gli istituti superiori). Infatti il Comune con i suoi progetti di Pnrr si rivolge soprattutto all’edilizia scolastica per la prima infanzia, dove l’offerta va aumentata rispetto a quella attuale.
C’è poi tutto l’altro dossier riguardante la transizione energetica e l’efficentamento energetico degli edifici comunali con ammodernamento degli impianti elettrici degli impianti sportivi (circa 750 mila euro) e degli edifici monumentali con altri 700 mila euro . Per la transizione digitale i progetti di Verona dovrebbero portare in cassa circa 7 milioni.