Verona e i gioielli venduti e da vendere

La nostra provincia è una delle più ricche d’Italia e nonostante ciò che è accaduto in questi anni rimane tale. In passato lo era di più, oggi lo è molto meno e qualcuno guarda con attenzione a ciò che è rimasto. C’era la Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza e Belluno sparita in Unicredit. C’era la Fondazione Cariverona, che ricordiamo è di proprietà di tutti i cittadini, con l’arrivo di Biasi vantava un patrimonio di quasi 5 miliardi di euro, oggi è sotto il miliardo e 8. Complimenti. La potentissima Banca Popolare, oggi succursale della sorella di Milano. C’era la ricchissima Brescia-Padova, oggi controllata dagli spagnoli di Abertis e dai Benetton. Siamo stati terra di conquista senza che nessuno abbia fiatato. Di certo qualcuno ci ha venduto al miglior offerente. Rimangono Agsm, la Fiera, Cattolica. La prima sta per sposarsi con Aim di Vicenza, con A2A di Milano già con le fauci spalancate. Segue la Fiera, dove se la presenza pubblica finisse in minoranza diventerebbe preda di Milano o forse di Rimini. C’è infine Cattolica, quarta compagnia assicurativa italiana dove qualche conte con le braghe onte, insieme a qualche imprenditore meridionale cerca di farne terra di conquista e di affari. La città e chi la ama è bene che tengano occhi aperti e orecchie drittissime.