Verona, è allarme! Zaia: “Situazione tiratissima”. A Verona prendiamo in carico tutti Il contagio e la pressione sugli ospedali restano alti. Il governatore invita a non abbassare la guardia, però sottolinea: “Nessun paragone con Bergamo”. Da domani entra in vigore la nuova ordinanza regionale che vieta gli spostamenti tra Comuni dopo le 14: tante le deroghe. Un’intera nazione, a una settimana da Natale, attende di conoscere le norme

“Verona è tiratissima per i ricoveri in area non critica, ma so­prattutto per le terapie intensive. Però non paragoniamo Ve­rona a Bergamo, chi conosce la situazione che c’è stata là non può fare questo tipo di paragone: a Verona tutti i pa­zienti vengono presi in carico, la situazione del virus è importante, ma la stiamo gestendo”. Lo ha detto il presidente del Ve­neto Luca Zaia nel corso del consueto punto stampa al­la sede della Protezione civile di Marghera. Il governatore ha reso noto che al momento il Veneto rimane in zona gialla: “Qualche misura però”, ha spiegato, “la dovevamo adottare. Qui non è che bisogna temere la terza ondata, perché l’ondata non è mai finita, perché non siamo mai arrivati al punto di avere il paziente zero con gli ospedali vuoti da malati Covid avremo un sali e scendi della curva di contagi fino alla bella stagione il prossimo aprile e con le vaccinazioni. In Veneto abbiamo più positivi ma perché facciamo un numero enorme di tamponi, dai 50 ai 60 mila al giorno. Ed è per questo che nelle ultime 24 ore su un totale di 52.376 tra tamponi molecolari e test rapidi abbiamo trovato 4.211 nuovi positivi. La percentuale è dell’8,% sul totale di tamponi eseguiti”. Zaia ha spiegato che “in questa tornata il virus è partito prima al Nordovest dal Piemonte, alla Lom­bardia, alla Liguria, poi è passato al Nordest e in Emilia Romagna e oggi è qui, in questo unico bacino epidemiologico formato da Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia e lì insiste”. Ma a che punto è il coordinamento col governo? “Oggi avremo la videoconferenza per le nuove restrizioni e per il piano vaccinale” ha detto il governatore. “In Veneto siamo pronti, con la nostra modalità, ma stiamo discutendo perché a livello nazionale ci sono proposte di regia che rischiano di smantellare un si­stema che funziona: ad esempio noi siamo tra le poche re­gioni che hanno una anagrafe vaccinale. Da oggi entriamo nella fase calda per la vaccinazione: tra nove giorni avremo la prima tranche di vaccini, almeno un migliaio di dosi per il click day e poi ai primi di gennaio dovrebbero arrivare i 190 mila vaccini previsti per la nostra regione”. Zaia ha an­che spiegato che la Regione “è pronta per il vaccino Pfizer per tutta la popolazione, ma lo è anche per gli altri tipi di vaccino”. Quanto alle restrizioni in vigore da domani in Veneto, Zaia ha voluto precisare: “Tutti potranno avere ragione di la­mentarsi, ma il problema del Co­vid è un problema della comunità e io non mi diverto certo ad emettere ordinanze di questo genere, ma voglio avere la coscienza a posto perché i cittadini non siano esposti al rischio, per quanto possibile”.