Verona è una città per anziani: stanno meglio loro rispetto ai bambini da 0 a 10 anni e ai giovani. Hanno più servizi, medici, opportunità.
Lo dimostra l’ultima indagine del Sole24Ore che ha fotografato con 12 parametri ciascuna la situazione per fasce d’età nelle 107 province italiane e che vede trionfare, per la qualità della vita, Sondrio per i bambini, Gorizia per i giovani e Trento per gli anziani.
Verona in questa classifica forse ingiustamente sottovalutata e invece molto interessante per i suoi profondi risvolti, si piazza al 12° posto finale e complessivo, guadagnando una posizione rispetto all’anno precedente.
La Qualità della vita di bambini, giovani e anziani, giunta alla quarta edizione, è stata presentata in anteprima al Festival dell’Economia di Trento: le classifiche misurano le “risposte” dei territori alle esigenze specifiche dei tre target generazionali più fragili e insieme strategici, i servizi a loro rivolti e le loro condizioni di vita e di salute.
Dalla serie storica emergono, inoltre, una serie di tendenze che raccontano il Paese. Che, numeri alla mano, sembra sempre meno in grado di prendersi cura dei residenti più piccoli: il numero dei pediatri è in calo, con i professionisti attivi che sono scesi da 17.257 nel 2023 a 16.806 nel 2024, toccando una quota inferiore anche a quella del 2022; sostanzialmente stabili nel 2023, la competenza numerica (+1,5% sul 2022) o alfabetica (+0,2%) non adeguata.
Verona e gli anziani over 65.
Verona entra nella top ten conquistando il 10° posto. Bene la partecipazione civile alle attività no profit (10ma posizione), positiva la speranza di vita a 65 anni (27°), non particolarmente alto il consumo di farmaci per malattie croniche (26°) mentre per i posti letto nelle Rsa, tasto dolente che ha visto di recente nuovi allarmi per le lunghe liste d’attesa, secondo questa indagine Verona sarebbe al 20° posto ma basandosi su dati Istat e dell’assessorato regionale. Ma non finisce qui.
Bimbi, i giardini ci sono ma i servizi no
Gli anziani veronesi possono poi avere una buona disponibilità di medici geriatri (13° posto) e la nostra provincia è tra le prime per la disponibilità di orti urbani classificandosi al 6° posto.
Male invece il consumo di farmaci per la depressione (56°), pochi riescono a usufruire dei servizi sociali comunali che sono insufficienti (58° posizione), pochi gli infermieri (51°) e le biblioteche (55°). Ma il dato peggiore è quello dell’inquinamento acustico: per gli esposti dei cittadini siamo in fondo alla classifica 99° posto su 107.
Verona e i bambini.
La classifica per la fascia di età da 0 a 10 anni presenta molte luci e ombre e un 12° posto finale.
Tra le note positive troviamo la disponibilità di pediatri che è sopra la media, numerose le scuole con palestra e verde attrezzato, addirittura siamo al secondo posto per i giardini scolastici e positivo è anche il rapporto tra sport e bambini.
Le note dolenti arrivano da una spesa sociale per famiglie e minori troppo bassa rispetto alla media (26,8 punti su una media di 41) che ci vede al 58° posto, precipitiamo addirittura al 98° posto per i pochissimi progetti del Pnrr rivolti all’istruzione; pochi poi i bambini che hanno usufruito dei servizi comunali per l’infanzia che andrebbero rafforzati e non andiamo bene nella preparazione dei piccoli: non sono adeguate la competenza numerica e quella alfabetica.
Giovani, alta occupazione e caro affitti
Verona e i giovani 18-35.
Qui le cose vanno un po’ meno bene perché Verona scende di tre posti e si piazza in 15ma posizione.
Giovani che non sono così numerosi come altrove (55°) posto, ma ci si sposa ancora perché il numero dei matrimoni vale un 32° posto, ma si fanno i figli tardi (76ma posizione) e il problema vero sono gli affitti troppo cari per questa fascia di età: Verona scende all’81ma piazza. Bene il fronte del lavoro: si studia e ci si laurea (19°posto), la disoccupazione è tra le più basse (11° posto) e Verona sale sul podio al terzo posto per le trasformazioni di contratti a tempo indeterminato. Sul fronte del divertimento note positive per le aree sportive (tredicesimi in classifica) ma per bar e discoteche si scivola al 65° posto e per i concerti al 66° posto (figurarsi se non ci fosse l’Arena…).