Verona, che Mercato. Previsti due anni di lavori Il progetto ha conquistato 100 punti su 100 e si è classificato primo in Italia: rispetta transizione ecologica, digitale e non consuma suolo

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Dieci milioni a fondo perduto dal Pnrr più altri 5 di risorse proprie: nei prossimi due anni,entro il 2025, Veronamercato sarà una delle più importanti centrali di lavoro legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Che cosa si prevede? Veronemrcato diventerà una delle più moderne piattaforme all’ingrosso d’Italia, mettendo insieme la transizione digitale con quella ecologica con installazioni che renderanno il trmo mercato d’Italia per la commercializzazione dell’ortofrutta una vera e propria piattaforma green.
La presentazione del finanziamento e del progetto si è svola questa mattina in sede con il presidente Marco Dallamano, il direttore generale Paolo Merci e il sindaco Damiano Tommasi che ha voluto sottolineare l’importanza di mettere finalmente a terra i soldi del Pnrr che tante volte ormai sembrano scappare da tutte le parti diventando inafferrabili, vuoi per scelte di governo vuoi per difficoltà tecniche.
Il progetto, che ha ottenuto il primo posto con 100 punti in graduatoria nazionale su 36 richieste complessive e 22 ammesse al contributo è stato interamente elaborato dalla struttura interna di Veronamercato che ci lavorava già dal 2021.
Cosa prevede? Tenendo presente che ogni anno a Veronamercato vengono commercializzate 300 mila tonnellate di prodotti, (430mila quelle movimentate) i lavori nei prossimi due anni prevedono la chiusura e la coibentazione delle pareti degli spazi dei due piazzali, con la contestuale
realizzazione di impianti di raffrescamento, al fine di aumentare la conservazione dei prodotti durante le fasi di smistamento.
Le due celle di nuova costruzione, della superficie di circa 5.000 mq ciascuna, sono progettate per mantenere una temperatura di 16/18°C, al fine di limitare la deperibilità delle merci durante le operazioni di carico/scarico e costituiscono un ambiente ideale per gli addetti alla logistica che vi operano.
Afferma infatti il presidente Marco Dallamano: ““La centralità dell’uomo e la tutela della salute rappresenta per Veronamercato un aspetto imprescindibile su cui investire le preziose risorse economiche pubbliche rese disponibili dal Pnrr. Grazie ad una preparazione e ad una programmazione di oltre due anni che ha coinvolto la Direzione, i Consigli di amministrazione passati pro tempore e l’attuale, siamo riusciti ad ottenere il prezioso contributo pubblico sulla logistica dei Mercati all’ingrosso, reso ancor più prestigioso dal primo posto nazionale, proprio perché corrispondente alle linee guida del Pnrr”.
Il progetto è risultato vincente in quanto rispetta i temi della transizione ecologica e digitale ed è realizzato in assenza di consumo di suolo.
Il miglioramento della capacità logistica del Mercato, tramite il progetto di
ammodernamento approntato dalla Società, comporterà una riduzione dell’impatto ambientale, un miglioramento della capacità di stoccaggio delle materie prime, un rafforzamento della digitalizzazione nella logistica anche ai
fini della tracciabilità e sostenibilità dei prodotti e quindi una riduzione dello
spreco alimentare. Il raggiungimento di tali obiettivi prevede un progetto con due interventi: A e B.
Il primo intervento prevede la implementazione della catena del freddo nei due piazzali nord e sud del Mercato ortofrutticolo mediante l’installazione di impianti elettromeccanici e la coibentazione delle strutture esistenti – sistema di logistica “smart” per il tracciamento dei flussi delle merci lungo la “catena del freddo”.
Il secondo prevede l’efficientamento energetico mediante la realizzazione di un nuovo impianto fotovoltaico ed implementazione di un sistema di supervisione delle cabine dimedia tensione: verrà quindi installato un impianto fotovoltaico su pensilina per la
copertura di circa 620 posti auto all’interno del Centro.
L’impianto è stato dimensionato per garantire l’autonomia energetica nelle parti comuni del Mercato Ortofrutticolo, per le celle frigorifere di nuova costruzione nei piazzali a nord e a sud dell’edificio e per l’illuminazione degli spazi esterni. È stato calcolato un consumo di circa 2,92 GWh/anno che è quasi integralmente compensato dall’installazione di un impianto fotovoltaico da 2,20 MWp.
“Il progetto, circolare e virtuoso”, spiega Paolo Merci, “richiama la centralità del Sole la cui energia, dopo aver accompagnato i prodotti della terra alla maturazione, grazie ai pannelli fotovoltaici verrà utilizzata per raffrescare i piazzali (transizione ecologica) all’interno dei quali saranno scaricati e caricati i prodotti ortofrutticoli, con il supporto di una logistica di magazzino completamente digitalizzata (transizione digitale). Richiamando lo spirito della mission aziendale “la volontà di far bene genera benessere” sottolinea, quindi, come la principale finalità del progetto sia proprio il benessere dei lavoratori attraverso il miglioramento dei luoghi di lavoro e la shelf life dei prodotti, con conseguente riduzione degli sprechi”.
Un esempio virtuoso, ha sottolineato il sindaco Tommasi, “e l’impegno è massimo affinché il Centro agroalimentare possa avere la riqualificazione che merita e che permetterà di migliorare la capacità logistica e commerciale di un gioiello del nostro territorio in grado di valorizzarne tipicità ed eccellenze. L’impegno del Comune di Verona prosegue in questa direzione: l’obiettivo è predisporre un assetto sempre più inclusivo, sostenibile, efficiente e partecipa to”.
Avere sul proprio territorio un centro all’ingrosso che fa convergere prodotti da tutta Italia e non solo, significa anche avere un’arma contro le speculazione dei prezzi e le fiammate dell’inflazione. Lo spiega il direttore generale Paolo Merci: “Non è qui che nasce il caro-vita, anzi qui lo si combatte. Perché la concorrenza e l’offerta di prodotti sono tali per cui qui c’è la base di riferimento dei prezzi”.
Le speculazioni partono dopo?
“Non posso dire se si tratti di costi veri al dettaglio o di speculazioni quando i prodotti escono da qui. Ma di sicuro l’offerta a Veronamercato è talmente elevata che i prezzi di conseguenza vengono calmierati dalla concorrenza”.
Direttore Merci, ma i disastri climatici quanto contribuiscono al rialzo dei prezzi di frutta e verdura?
“Le emergenze climatiche come quella in Emilia Romagna incidono per piccoli periodi, perché se mancano prodotti, questi in breve tempo vengono reperiti altrove e non si va mai in sofferenza. La carenza di offerta può verificarsi per qualche giorno non di più, poi si rimedia. E questo aiuta la massima trasparenza”.
Ma dove vanno i prodotti che escono da Veronamercato?
“La commercializzazione riguarda l’estero per il 25% (che arriva al 40% se comprendiamo i servizi di logistica) in particolare i paesi scandinavi e non solo Austria e Germania. La Grande distribuzione incide per il 45%; percentuali più ridotte invece riguardano i negozi al dettaglio”.
L’importanza di Veronamercato, terzo mercato all’ingrosso dell’ortofrutta per l’Italia, è stato sottolineato anche dalla vicepresidente della Regione, Elisa De Berti: ““Questo progetto proietta il Mercato Ortofrutticolo di Verona in una nuova dimensione di modernità e di sviluppo. Mi complimento con tutto il Cda di Veronamercato per aver raggiunto questo obbiettivo, frutto di un lavoro intenso Un progetto di ammodernamento – aggiunge la Vicepresidente che è assessore alle infrastrutture – la cui qualità è dimostrata dal primo posto ottenuto nella graduatoria nazionale su 36 richieste, di cui 22 ammesse a contributo. Siamo di fronte al classico caso nel quale la logistica non va intesa solo dal punto di vista infrastrutturale, ma anche da quello della messa a disposizione di servizi”.
Va ricordato che il mercato ortrofrutticolo di Veronamercato è aperto anche al pubblico che può recarsi a fare spesa in giorni e orari precisi.